Sbocchi occupazionali

Consulente finanziario

Il percorso di carriera del Consulente finanziario cambia a seconda del luogo in cui lavora. Se lavora come dipendente/agente per una società abilitata ai servizi di investimento e per una società di consulenza ha la possibilità di seguire un percorso di carriera interno, fino a raggiungere posizioni apicali, estremamente remunerative, all'interno di tali società. Se opera come libero professionista può espandere progressivamente il proprio portafoglio clienti, accrescendo in tal modo i propri guadagni.

 

Addetto agli affari generali e assistente amministrativo

Le traiettorie di carriera possibili per le figure in questione sono, sia di tipo verticale - e riguardano l’acquisizione di crescenti responsabilità organizzative di gestione di team di lavoro, sia di tipo orizzontale, dovute all’ampliarsi delle proprie competenze e alla conseguente capacità di gestire processi di lavoro complessi. L’accesso alle qualifiche superiori è spesso subordinato al superamento di concorsi.

 

Esperto contabile

L’esperto contabile può lavorare in: studio di liberi professionisti (studi associati e società di servizi alle imprese) e aziende (società profit o non profit in qualsiasi ambito produttivo o di servizi e di qualsiasi dimensione. Esperto contabile può lavorare come: libero professionista con partita Iva in uno studio proprio o in associazione; come dipendente oppure come consulente esterno in aziende private o società di servizi.

 

Vista la natura del suo lavoro, il controller acquisisce una conoscenza a 360° della realtà aziendale. Per questo la sua carriera si può strutturare sia verticalmente (può diventare responsabile della pianificazione e controllo, responsabile amministrativo, eccetera.) sia orizzontalmente, verso altre funzioni aziendali. Inoltre, dopo una significativa esperienza come dipendente all’interno di un’impresa, è possibile dedicarsi all’attività consulenziale presso società di consulenza o in proprio.

 

Consulente del lavoro

Il consulente del lavoro inizia generalmente preferire le dipendenze come consulente in uno studio già avviato. Spesso la condizione professionale evolve con l’apertura di uno studio improprio. All’interno delle aziende private, la progressione di carriera si realizza con l’acquisizione di funzioni di gestione e coordinamento di ufficio di gruppi di lavoro. L’iscrizione all’albo e l’ottenimento del titolo di consulente del lavoro è subordinato al superamento di un apposito esame di Stato. Per accedere all’esame di Stato è necessario aver svolto 18 mesi di praticantato presso uno studio per almeno 20 ore settimanali. Il tirocinio può essere svolto per i primi sei mesi in concomitanza con l’ultimo anno dell’università. Il Consulente del lavoro, nella maggior parte dei casi, esercita la libera professione nel proprio studio professionale o alle dipendenze di uno studio già avviato di consulenza del lavoro o di professionisti associati. Nel caso in cui il Consulente del Lavoro sia titolare di uno studio professionale, l’auto-aggiornamento e la formazione e gestione del personale interno è elemento fondamentale per fornire un buon servizio ai clienti. All’interno di aziende private medio grandi lavora come dipendente. In questi casi non è necessaria l’iscrizione all’Albo per l’esercizio della professione. Una parte essenziale del lavoro del Consulente del Lavoro consiste nella gestione di relazioni con i datori di lavoro e con i rappresentanti Istituzionali (Centri per l’Impiego, Direzione provinciale del lavoro, Organizzazioni Sindacali, Istituti di Previdenza).

 

Fonte: SUA-CdS

 
Ultimo aggiornamento: 11-12-2023