Il rapporto tra l'Università e i tanti soggetti - istituzionali,
economici, sociali e culturali - del territorio è divenuto ormai
centrale nelle riflessioni sul ruolo dell'Università . Ha assunto un
valore strategico anche nelle valutazioni che si
danno dell'Università e delle sue performance in campo formativo e
della ricerca scientifica. La riforma universitaria, introducendo nuovi corsi di studio, ha accentuato l'esposizione della Università nei
confronti dei propri bacini economici e sociali di riferimento.
Nel contesto regionale abruzzese tali orientamenti hanno messo ancor
più a confronto l'Università con le realtà composite dell'Abruzzo e
delle regioni immediatamente confinanti, con cui l'Università ha
inevitabilmente capacità di attrazione e di reclutamento.
In questo quadro dinamico di riferimento, l'Università degli Studi di Teramo non
poteva non cogliere la opportunità offerta dalla Regione Abruzzo che, attraverso lo strumentodei Programmi Operativi Regionali (POR) 2000-2006, è in grado di
offrire alle Università strumenti particolarmente efficaci per
migliorare le interazioni con il proprio ambiente esterno.
Avendo come parter principale proprio la Regione, l'Università
potrà allargare il proprio ambito di azione, indirizzandosi verso la
pubblica amministrazione locale, le organizzazioni rappresentative
delle imprese, le organizzazioni del terzo settore per sviluppare
sinergie un tempo insospettabili. Infatti, moduli professionalizzanti,
master, corsi Ifts ed altri iniziative formative in convenzione con
enti pubblici e privati costituiscono già la tipologia di riferimento
in cui l'Ateneo teramano è impegnato acquisendo risultati indubbiamente
positivi.