IL RETTORE SU DICHIARAZIONI ASSOCIAZIONE ROBIN HOOD

Teramo, 7 dicembre 2017 – In riferimento alle dichiarazioni odierne del presidente dell’Associazione Consumatori Robin Hood Teramo, Pasquale Di Ferdinando, circa l’elevato costo delle tasse universitarie dell’Ateneo di Teramo, il rettore Luciano D’Amico, dichiara:

«Uno degli obiettivi strategici del mio mandato è stato quello di ristabilire un’equità contributiva unitamente a una valorizzazione del merito. Per questo le tasse di iscrizione all’Università di Teramo sono state determinate con criteri di progressività, così come recita l’articolo 53 della Costituzione, ampliando la forbice tra le tasse dovute per i redditi medio bassi e quelle dovute per i redditi medio alti.

Analogamente è stato previsto, in anticipo di circa due anni rispetto a quanto contemplato dall’ultima legge di bilancio, il sistema di esenzione totale in riferimento ai redditi medio bassi. Per i redditi elevati l’esenzione, totale o parziale, è collegata agli esami sostenuti e alla votazione media conseguita.

Così, per esempio, hanno l’esenzione totale gli studenti con la media del 29 e gli studenti iscritti ai Corsi di laurea magistrale in lingua inglese che abbiano svolto un periodo di studio all’estero, mentre è previsto un abbattimento del 50% per gli studenti iscritti a un Corso di laurea magistrale in lingua inglese che abbiano una certificazione linguistica superiore a B1.

Sempre a titolo di esempio, è previsto un abbattimento del 30% per gli studenti meritevoli che abbiano conseguito almeno 48 crediti formativi nell’anno accademico in corso.

L’obiettivo programmato è riassumibile in questo modo: studenti meritevoli di fasce economiche deboli possono iscriversi all’Università di Teramo senza pagare tasse; studenti meritevoli di fasce economiche medie, grazie al sistema di esenzione, possono iscriversi pagando tasse persino inferiori rispetto a 10 anni fa; studenti di fasce economiche alte pagano, come è giusto che sia, tasse più elevate. A titolo di esempio uno studente il cui nucleo familiare rientri in una fascia di reddito netto di 100.000 euro l’anno è giusto che paghi una tassa universitaria di 2.160 euro».

«Come appare evidente – ribadisce il rettore – la politica seguita è quella di non far pagare i meno abbienti meritevoli e di far pagare gli abbienti non meritevoli, così come il personaggio di Robin Hood ci ha insegnato nella prima infanzia».

REDAZIONE UFFICIO STAMPA

 
Ultimo aggiornamento: 07-12-2017