L’Ateneo si unisce al cordoglio della famiglia per la scomparsa del Prof. Vincenzo Scordamaglia, illustre penalista, già professore ordinario di diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Teramo e, successivamente, nell’Università degli studi di Roma Torvergata.
La dedizione scientifica e l’alto valore dei suoi scritti nelle scienze criminalistiche avevano portato il Prof. Scordamaglia, allievo di Biagio Petrocelli- dapprima entrato giovanissimo in magistratura - a dedicarsi interamente alla carriera universitaria, dopo aver vinto il concorso che lo aveva portato a ricoprire la cattedra di diritto penale presso l’Ateneo abruzzese.
Tra le opere del Prof. Vincenzo Scordamaglia si annoverano, non solo alcune fondamentali monografie sui temi centrali della parte generale e della parte speciale (Il peculato per distrazione del 1966, L'applicazione provvisoria di pene accessorie del 1980 e I reati commessi col mezzo della stampa periodica del 1984); ma anche numerosi e più recenti contributi sulla funzione della pena e in tema di reati contro la persona e contro la pubblica amministrazione; molti dei quali pubblicati sulla storica rivista La giustizia penale, che annoverava il Prof. Scordamaglia tra i condirettori.
Si ricordano, inoltre, alcuni importantissimi saggi di filosofia del diritto penale in tema di colpa e responsabilità penale (Colpa, responsabilità e pena) e su argomenti muniti di rilevanti implicazioni etiche quali quelli dal titolo I diritti dell'uomo e la pena di morte e La rilevanza penale della sterilizzazione umana.
La cifra complessiva della vita scientifica e professionale del prof. Scordamaglia, il quale ha ricoperto ruoli di spicco anche nella professione forense, è il nesso inscindibile tra etica e diritto che deve connotare il lavoro del giurista in tutte le sue forme. Questi alti valori il compianto Professore ha saputo trasmettere nei lunghi anni del suo magistero ai tanti suoi allievi e colleghi che oggi lo ricordano commossi.