DAL NATION-BUILDING ALL’UNIONE EUROPEA: DUE GIORNATE DI STUDIO TRA STORIA E DIRITTO

Teramo, 23 novembre 2018 ‒ Tra storia e diritto: dall’Impero austro-ungarico al Nation-Building del primo dopoguerra è il tema di due giornate di studio organizzate dalle Facoltà di Scienze politiche e Scienze della comunicazione, per lunedì 26 e martedì 27 novembre 2018, nella Sala delle lauree della Facoltà di Scienze politiche.

Il comitato scientifico e organizzatore delle due giornate è composto dai docenti dell’Ateneo Romano Orrù, Francesca Fausta Gallo, Massimo Carlo Giannini, Lucia Sciannella e Anna Ciammariconi.

Il convegno, che approfondirà, in particolare, La parabola della Repubblica cecoslovacca (1918-2018) , proporrà una riflessione più ampia e interdisciplinare, tra storia e diritto, sulle principali questioni che, all’indomani della Prima Guerra Mondiale, si posero in relazione alla formazione dei numerosi Stati prima compresi nell’Impero austro-ungarico e le incidenze sui successivi sviluppi.

I lavori inizieranno lunedì 26 alle ore 15.30 con la Sessione storica presieduta da Fausta Gallo, dell’Università di Teramo, e dedicata a Una visione di lungo periodo: dall’impero austro-ungarico all’Unione europea.

Interverranno Egidio Ivetic, dell’Università di Padova; Andreas Gottsmann, direttore dell’Istituto storico austriaco di Roma; Francesco Caccamo, dell’Università di Chieti-Pescara.

Martedì 27 novembre, alle ore 9.30, si terrà la Sessione gius-comparatistica dal titolo Il processo di Nation-building del primo dopoguerra, che sarà presieduta da Alfonso Di Giovine, dell’Università di Torino.

Interverranno Stelio Mangiameli, direttore dell’Istituto di studi sui sistemi regionali federali e sulle autonomie; Fulco Lanchester, dell’Università Sapienza di Roma; Fabrizio Politi, dell’Università di L’Aquila; Caterina Filippini, dell’Università di Milano; Andrea Gratteri, dell’Università di Pavia. La sessione gius-comparatistica proseguirà anche nel pomeriggio, con gli interventi di Mauro Mazza, dell’Università di Bergamo, e Francesco Duranti, dell’Università di Perugia.

REDAZIONE UFFICIO STAMPA

 
Ultimo aggiornamento: 23-11-2018