La Facoltà di Scienze della Comunicazione patrocina il convegno internazionale "La nuova età del bronzo: fonderie artistiche nell'Italia post-unitaria (1861-1915)"

Enrico Chiaradia - Emilio Gallori, Monumento equestre a Vittorio Emanuele II
Enrico Chiaradia - Emilio Gallori, Monumento equestre a Vittorio Emanuele II

Il 9 giugno 2021 la Facoltà di Scienze della Comunicazione ha concesso il patrocinio al convegno internazionale di studi “La nuova età del bronzo: fonderie artistiche nell’Italia post-unitaria (1861-1915), patrimonio d’arte, d’impresa e di tecnologia”. Il convegno si terrà a Roma, presso l’Accademia Nazionale di San Luca, dall’8 al 10 giugno 2022. Fra qualche mese verrà pubblicata la relativa call for papers.

 

Il 1861 rappresenta uno spartiacque nella lunga vicenda delle fonderie artistiche italiane. All’indomani dell’Unità, il paese soddisfece una richiesta crescente di oggetti d’arte e di arti applicate in metallo, che proveniva sia dall’interno che dall’esterno dei confini. Bisognava fra l’altro rendere omaggio pubblico nelle piazze e nelle strade del Regno agli eroi risorgimentali, eternandoli in monumenti, arredare in ghisa, in ferro e poi in acciaio le città o rispondere al nuovo gusto borghese per piccoli bronzi da salotto, talvolta originali di maestri contemporanei, più spesso riproduzioni da capolavori d’arte antica o del Rinascimento.

 

Questi e altri elementi, concatenati e interconnessi, spiegano la fioritura in parecchie città di una nuova generazione di fonditori-imprenditori. In questa schiera rientra Giovanni Battista Bastianelli, responsabile della fusione del Monumento equestre a Vittorio Emanuele II, eretto al centro del Vittoriano, a Roma. Interpreti della tradizione artigianale italiana e aggiornati sugli ultimi ritrovati tecnologici emersi dalla rivoluzione industriale, costoro si sovrapposero a precedenti realtà locali, spesso sostituendole, per diventare un ulteriore versante di quel più ampio fenomeno noto come il ‘Recupero del Rinascimento’. Questo periodo trova un punto di svolta nel 1915, allorché un congruo numero di imprese, con l’ingresso dell’Italia nel primo conflitto mondiale, adeguò le rispettive linee di produzione allo sforzo bellico.  

 

Il convegno vede uniti l’Università degli Studi di Teramo, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi “Roma Tre”, con il sostegno della Fondazione “Luigi Spezzaferro” ONLUS e in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, l’Accademia Nazionale di San Luca, l’Associazione Italiana Fonderie – ASSOFOND e il Museo Internazionale della Ghisa – Fondazione Neri. Gli atti del convegno saranno pubblicati in un numero monografico de “Il capitale culturale. Studies on the value of cultural Heritage”, rivista di Fascia A per l’area 10 e per il settore 11/B1 – Geografia.

 

Comitato organizzativo

Paolo Coen, Mario Micheli, Sandro ­Scarrocchia

 

Comitato scientifico

Paolo Coen, Donata Levi, Fabio Mangone, Mario Micheli, Annalisa B. Pesando, Pietro Pietraroia, Claudio Strinati

 

Segreteria organizzativa

Marta Moi

 
 
Ultimo aggiornamento: 09-12-2021