ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: PUBBLICATO IL NUOVO DOCUMENTO ANTICOVID-19 NELLA RISTORAZIONE. ANTONELLO PAPARELLA TRA GLI AUTORI

Teramo, 29 maggio 2020 – È stato appena pubblicato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità il nuovo documento preparato dal gruppo di lavoro dell’Istituto in collaborazione con alcuni esperti tra cui Antonello Paparella, ordinario di Microbiologia degli alimenti della Facoltà di Bioscienze e Tecnologie Agro-alimentari e Ambientali dell’Università di Teramo.

Si tratta del Rapporto ISS COVID-19 n. 32/2020 - Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti. Il documento fa il punto su tutte le disposizioni sinora emanate in materia di contenimento del contagio nella ristorazione collettiva, dalle posizioni assunte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ai DPCM nazionali fino al più recente documento tecnico elaborato dall’INAIL in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.

«Le linee guida – ha spiegato Paparella – illustrano un quadro dettagliato del sistema ristorazione e descrivono gli elementi di specificità delle strategie di contenimento del rischio COVID in questo settore. In particolare, con un livello di dettaglio superiore a tutte le disposizioni sinora emanate, il documento descrive le norme igieniche e di prevenzione specifiche da adottare nei ristoranti, nella ristorazione da asporto, nei bar e negli altri esercizi simili, sia in riferimento ai comportamenti igienici del personale sia in relazione ai clienti. Tanti sono gli spunti di riflessione e le novità contenute nelle linee guida in riferimento all’organizzazione del locali, al ricambio d’aria o climatizzazione, alla gestione degli ordini e dei pagamenti, alla sanificazione. Tra le novità proposte vi è per esempio la raccolta di informazioni che consentano il contact tracing dei clienti presenti ai tavoli (nel rispetto delle norme in materia di trattamento dei dati), la sostituzione dei menù cartacei con app, lavagne o strumenti monouso, il pagamento contactless, una diversa gestione dei flussi della clientela nei fast food, l’eliminazione di espositori accessibili direttamente al cliente, l’uso della mascherina chirurgica e non della mascherina di tessuto per il personale per l’intera durata del turno, l’eventuale uso di occhiali o schermi facciali per il personale di cucina».

REDAZIONE UFFICIO STAMPA

 
Ultimo aggiornamento: 29-05-2020