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Il "team" del progetto. Da sinistra, prima fila in piedi: Dr. Grazyna Ptak, Sabrina Saccomandi (Ufficio Ricerca dell'Ateneo Teramano), Lucia Cavallari (Segreteria del Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate), Federica Zacchini (dottorando), Antonella
Per la terza volta una ricerca biomedica dell'Università degli Studi di
Teramo ha ottenuto un riconoscimento dalla prestigiosa Società della
Riproduzione e Fertilità.
Sei ricercatori dell'Ateneo, infatti, sono
stati invitati a presentare le loro ricerche ad un convegno
internazionale della Società, che si terrà presso l'Università inglese
di Nottingham, il 12 luglio prossimo.
L'oggetto delle
ricerche dei giovanissimi ricercatori, età media 27 anni, è rivolto a
verificare la natura delle alterazioni placentari che si presentano a
volte durante la gestazione della donna.
Gli studi fanno parte di un progetto di ricerca di frontiera - "IDEE" - finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca e coordinato da Grazyna Ptak, ricercatrice afferente al Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell'Ateneo teramano.
«Inoltre - ha spiegato Grazyna Ptak - un nostro dottore di ricerca, Antonella D'Agostino, è stata selezionata per il premio
più ambito, riservato ai migliori ricercatori in
possesso del titolo di dottore di ricerca. Lo studio della D'Agostino -
ha aggiunto - costituisce una parte principale del nostro progetto e
rileva la deregolazione di un enzima chiave nelle placente dei feti ottenuti con le tecniche di riproduzione assistita ("Down
regulated expression and activity of DNMT1 in early placentae of in
vitro produced sheep embryos" by D'Agostino, Toschi, Fidanza, Zacchini
, Monaco, Loi and Ptak)».
«Il lavoro - conclude Grazyna
Ptak - è stato svolto in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico
Sperimentale per L'Abruzzo e il Molise. La responsabile del laboratorio
di biologia molecolare dell'Istituto, Federica Monaco, ha contribuito
nelle analisi placentari».