Dottorati comunali: ottima performance dell'Università di Teramo che ottiene tre borse di studio aggiuntive. L'Abruzzo è la regione più presente in graduatoria

Ottima performance dell’Università degli Studi di Teramo nella graduatoria dei vincitori del bando rivolto al finanziamento dei dottorati comunali, i nuovi percorsi attivati in via sperimentale a giugno dal Ministero per il sud e la coesione territoriale.

 

Sono state finanziate complessivamente 40 borse di studio su 110 richieste di partecipazione, 3 delle quali assegnate all’Università di Teramo per progetti nelle seguenti aree interne:

  1. Gessopalena (Basso Sangro Trigno) 75.000 euro; Titolo dottorato “Il piacere della tipicità: meccanismi molecolari”
  2. Montorio (Alto Aterno Gran Sasso) 75.000 euro: Titolo dottorato “Valorizzazione del territorio, trasferimento tecnologico e occupazione. Start up e spin off come strumenti strategici per la creazione di autoimprenditorialità”.
  3. Isola del Gran Sasso (Valfino-Vestina) 75.000 euro. Titolo dottorato “Borghi, castelli e monasteri: atlante digitale e percorsi turistici applicati al patrimonio storico della Valle Siciliana”.

Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia sono le uniche regioni che hanno presentato e sono riuscite a ottenere i finanziamenti per tutte le aree interne dei rispettivi territori. Con ben 4 borse di studio, l'Abruzzo è anche la regione più presente in graduatoria.

 

«Si tratta di un ottimo risultato – ha dichiarato il rettore Dino Mastrocola – che attribuisce all’Ateneo la capacità di intercettare risorse economiche sia a livello nazionale che internazionale. Ma rappresenta anche un riconoscimento all’intuizione dell’Università di Teramo che ha colto il valore della sostenibilità nel rilancio delle nostre aree interne, attivando un “pacchetto sostenibilità” con quattro corsi di laurea dedicati».

 

«I dottorati comunali – ha dichiarato Barbara Barboni, delegato del Rettore per lo sviluppo dell’alta formazione in ricerca – hanno l’obiettivo di favorire lo studio sulle tematiche che riguardano la qualità della vita dei cittadini delle aree interne, come lo spopolamento demografico, l’accessibilità dei servizi o la valorizzazione delle risorse naturali, individuando strategie locali per lo sviluppo sostenibile. Sarà per l’Università di Teramo una ulteriore modalità per consolidare i rapporti con il territorio».

 
 
Ultimo aggiornamento: 30-11-2021