Infezioni da morbillivirus nei cetacei: anche l'ateneo di Teramo tra gli organizzatori del convegno mondiale

 
L'Università degli Studi di Teramo e l'Università degli Studi di Siena hanno collaborato con l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) di Roma nell'organizzazione del workshop Infezioni da Morbillivirus e contaminanti ambientali nei cetacei che si svolgerà a Roma, il 18 e 19 giugno, nella sede centrale dell'ISPRA.

Il convegno ha lo scopo di fare il punto sullo stato dell'arte delle conoscenze relative alle epidemie morbillivirali nei cetacei, che negli ultimi venti anni sono state registrate in tutto il mondo e hanno coinvolto, spesso in maniera particolarmente drammatica, diverse specie e popolazioni di mammiferi acquatici.

L'appuntamento sarà anche l'occasione per approfondire gli studi sull'azione svolta in tali epidemie da numerosi contaminanti ambientali, quali i composti organoclorurati, i metalli pesanti e i cosiddetti "ritardanti di fiamma". Si tratta, infatti, di sostanze che i cetacei tendono ad accumulare in grandi quantità nei propri tessuti, essendo "predatori apicali" nelle cosiddette "catene trofiche" in ambito marino.

Al workshop, oltre a Giancarlo Lauriano, dell'ISPRA, parteciperanno alcuni fra i maggiori esperti mondiali di cetacei, fra i quali Juan-Antonio Raga, dell'Università spagnola di Valencia, Antonio Fernandez, dell'Università de Las Palmas de Gran Canaria, e Marie-Francoise Van Bressem, di Bogotà in Colombia.

Per l'Ateneo di Teramo ci sarà Giovanni Di Guardo, della Facoltà di Medicina Veterinaria, mentre per l'Università di Siena parteciperà Maria Cristina Fossi.

«Si tratta di un importante evento scientifico - ha spiegato Giovanni Di Guardo - che non ha precedenti di simile rilevanza in Italia. Con il contributo di esperti mondiali cercheremo di fare il punto su una decina di diverse epidemie a eziologia morbillivirale registrate negli ultimi venti anni, con effetti devastanti per alcuni specie».

«L'ultima epidemia - ha proseguito Di Guardo - è stata segnalata tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007 nella popolazione di globicefali dello Stretto di Gibilterra e, nei mesi successivi, si è estesa ai globicefali e alle stenelle striate lungo le coste spagnole. Un precedente e più grave evento epidemico da morbillivirus aveva già interessato, fra il 1990 e il 1992, la popolazione di stenelle striate del bacino del Mediterraneo, provocando la morte di migliaia di individui di questa specie di cetaceo».
 
 
Ultimo aggiornamento: 15-06-2009