Pietro Croci, dottorando di ricerca della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo, coordinato dai docenti Giuseppe Sorgi e Paolo Savarese, è uno dei soli due italiani che parteciperanno al meeting internazionale FC Inclusion - Sport as a method of social inclusion of young people, promosso dall’Agenzia nazionale polacca del Programma Erasmus+, e sostenuto dall’Agenzia Nazionale per i Giovani italiana, che si terrà a Varsavia dal 21 al 25 ottobre 2015. Al seminario residenziale partecipano 25 studiosi provenienti da tutta Europa.
Nel bando, gli organizzatori del meeting precisano che «Lo sport è parte sia del patrimonio immateriale che della vita quotidiana ed è un simbolo della diversità culturale, della ricchezza delle nostre società. Lo sport è anche mezzo efficace per trasmettere i valori della solidarietà, la diversità, l'inclusione e la consapevolezza culturale. Inoltre, lo sport riflette su valori diversi e crea un ponte tra i diversi gruppi sociali, una migliore comprensione reciproca e il dialogo. Durante il corso di formazione vorremmo identificare, condividere, strumenti di allenamento concreti, competenze, approcci per aiutare i giovani a fare del loro meglio nella vita».
Pietro Croci, al terzo anno di corso di dottorato in Scienze giuridiche, politiche internazionali e della comunicazione. Norme, istituzioni e linguaggi , svolge le sue ricerche nel campo della sociologia dei processi migratori e dello sport, con particolare attenzione al tema dell’integrazione delle seconde generazioni di immigrati attraverso pratiche potenzialmente interculturali, come lo sport.
Gli incontri organizzati durante il meeting permetteranno di approfondire le relazioni scientifiche e personali in modo certamente più efficace di quanto sarebbe possibile attraverso la sola conoscenza della produzione scientifica, aumentando quindi la possibilità di allestire collaborazioni, nuovi rapporti istituzionali e progetti di ricerca in comune. Le finalità del programma e la sua gestione sono state condivise e sostenute dalle Agenzie Nazionali di 33 Paesi europei, allo scopo di creare una rete di esperti di concrete pratiche di inclusione sociale dei giovani attraverso lo sport.