Scuola di legalità e giustizia

Edizione 2024/2025

La Scuola di legalità e giustizia dell’Università degli Studi di Teramo è stata fondata nel 2018, per favorire la promozione culturale dei principi della democrazia, della partecipazione attiva, della legalità e del contrasto alle mafie per studentesse e studenti delle Secondarie superiori e dell’ateneo teramano.
E’ una struttura formativa permanente unica nel panorama accademico italiano, giunta alla sua VI edizione, articolata in giornate formative, attività progettuali e organizzazione di eventi (presentazione di libri, seminari, incontri con testimoni della lotta alla mafia), rivolti alle Scuole Secondarie della Regione Abruzzo e regioni limitrofe, nonchè a studentesse, studenti e dottorandi dell’Ateneo, con l’obiettivo di promuovere e rafforzare, come ampio spettro formativo della persona, una cultura di etica sociale, solidarietà, rispetto, responsabilità, per esercitare una cittadinanza attiva in contrasto ad ogni forma di illegalità e di cultura mafiosa.

 

La Scuola di legalità e giustizia, che mette in dialogo “percorsi, progetti e linguaggi di educazione alla cultura democratica, paritaria e non violenta”, ha quindi l'obiettivo di sviluppare proposte, attività formative e laboratoriali in un’ottica interdisciplinare e transdisciplinare, collegata ai percorsi formativi dei Dipartimenti dell’università di Teramo.

 

Nell’a.a. 2024-2025, si è confermata e rafforzata la collaborazione formativa con enti, istituzioni e associazioni di comune interesse, coinvolti nelle attività didattiche delle Giornate formative; in particolare si è intensificata la collaborazione con LIBERA. Associazioni, numeri e nomi contro le mafie, con la quale è stato elaborato un progetto educativo a più livelli, per fornire non solo conoscenze adeguate, ma per sviluppare strumenti e strategie innovative e rendere l’opera di contrasto alle mafie, in ogni loro forma e tipologia, consapevole, motivata ed efficace.
Il 9 aprile 2025 l’incontro con Padre Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, Terra dei fuochi, e protagonista della lotta alla Camorra, ha costituito un momento di intensa riflessione e di grande coinvolgimento dei quasi 600 giovani presenti nell’Aula Magna dell’ateneo teramano.

 

Il 28 marzo 2025 la Scuola di legalità e giustizia è stata insignita del “XXX Premio Internazionale Livatino, Saetta, Costa", con la seguente motivazione: “Per essere sul territorio abruzzese un faro di cultura della legalità e giustizia, alla ricerca dell’innovazione e della profusione di alti valori civili e sociali”.

 

 

Info e contatti

scuoladilegalita@unite.it

 

Direzione e coordinamento: prof.ssa Fiammetta Ricci 

 

Team referenti: prof.ssa Laura Di Filippo (Giurisprudenza), Prof.ssa Consuelo Diodati ( Sc. Politiche), Prof.ssa Lucia Sciannella ( Sc. della Comunicazione), Prof. Umberto Tosi (Medicina Veterinaria), Prof.ssa Pierina Visciano (Bioscienze).

 

Tutor e segreteria: Dott.ssa Mariarita Colelluori

 
 

Da “Giovani, legalità e cooperazione” di Luigi Ciotti, 2015.

 

"Penso che un giovane non si accontenti di sapere che le cose esistono, ma vuole sapere perché esistono. [...] La ricerca di senso è il lievito della gioventù. Allora c'è da chiedersi [...] come sia possibile che un'intera generazione sia stata abbandonata a se stessa, abbia trovato chiusa la porta del futuro. Una società che non si cura dei giovani è una società che non si cura della propria storia e del proprio avvenire, ripiegata nei suoi egoismi e nelle sue paure. Che cosa è importante dare ai giovani?

Relazione, ascolto, opportunità. Quando gliele dai rispondono a meraviglia, e penso ad esempio a quelli - migliaia ormai - che trascorrono volontariamente parte delle vacanze nei terreni confiscati ai boss delle mafie, a dare una mano e a maturare una coscienza sociale. [...] Sono decenni che è in crisi il modello educativo autoritario, [...] e non è un male che lo sia. Si cresce insieme esercitando l'autorevolezza, che presuppone credibilità. I giovani non hanno bisogno di qualcuno che dica loro che cosa fare, ma che faccia insieme a loro e poi, al momento buono, si metta in disparte, per lasciare che imparino a camminare con le loro gambe, nella libertà e nella responsabilità". 

 

 
Ultimo aggiornamento: 21-07-2025
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