Simposio internazionale sul tema della finanza pubblica legata ai disastri naturali

 

Spunti dal terremoto di L’Aquila e testimonianze sui disastri di Fukushima, del Golfo di Biscaglia e del sisma di Lorca


La finanza pubblica e gli incentivi fiscali per le zone colpite da calamità naturali e inquinamento saranno al centro di un convegno internazionale che si terrà giovedì 24 e venerdì 25 ottobre tra Teramo e Pescara.

La due giorni, dal titolo Public finance and tax incentives for areas struck by natural disasters and pollution Italian legal system, national experiences and European policies conclude un programma di ricerca nazionale condotto dai docenti di Diritto tributario della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Teramo e della Facoltà di Economia dell’Università di Chieti-Pescara.

Il gruppo di ricerca, prendendo spunto dal terremoto di L’Aquila del 6 aprile 2009 e dalle vicende che ne sono seguite, ha approfondito la fiscalità di vantaggio nelle aree colpite dalle calamità e dai disastri naturali.

Il convegno sarà l’occasione per condividere i risultati della ricerca con i maggiori studiosi ed esperti nazionali e internazionali, che porteranno una testimonianza sulle risposte date dai propri Paesi agli eventi catastrofici che li hanno interessati.

Tra gli altri Yasuyuki Kawabata, dell’Università giapponese di Yokohama, tratterà il disastro di Fukushima; Stéphane Buffa, dell’Università Panthéon-Sorbonne di Parigi, parlerà della fuoriuscita di petrolio della petroliera Erika nel Golfo di Biscaglia; Carlos María López Espadafor, dell’Università spagnola di Jaén affronterà il sisma di Lorca in Spagna nel 2011.

La partecipazione dei rappresentanti della Commissione Europea permetterà, inoltre, di approfondire gli indirizzi dell’Europa su tali tematiche.

«Il fallimento dei tentativi normativi di procedere a una riorganizzazione dell’intera materia delle agevolazioni e la mancanza di una normativa unitaria ‒ hanno spiegato Massimo Basilavecchia e Lorenzo del Federico, responsabili del progetto di ricerca rispettivamente per l’Ateneo di Teramo e per quello di Chieti-Pescara ‒ hanno reso necessario uno studio puntuale e accurato delle fattispecie di agevolazione esistenti al fine di elaborare soluzioni interpretative, anche di stampo normativo, ai problemi emersi».

«Non va, inoltre, dimenticato ‒ hanno aggiunto ‒ che sulla normativa interna si pone la disciplina europea che ai regimi di agevolazione introdotti dagli Stati membri guarda con particolare attenzione per evitare che si verifichino violazioni del principio della concorrenza, ciò che ha reso necessario un ulteriore approfondimento di respiro europeo».


 
 
Ultimo aggiornamento: 22-10-2013