Pasquale Iuso
Curriculum didattico, scientifico e istituzionale
Pasquale Iuso (1961) si è laureato in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1985 con una tesi in Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici.
Dallo stesso anno ha iniziato a collaborare con la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi "G.D'Annunzio" di Chieti.
Nel 1992 è risultato vincitore di una borsa di studio presso la Fondazione "Pietro Nenni" su “Interventismo, neutralismo e Partito Socialista”.
Titolarità e Supplenze:
Nel settembre 1992 è risultato vincitore di concorso per un posto da Ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche, raggruppamento di Storia Contemporanea, dell’allora Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti (oggi Università degli Studi di Teramo).
Dall'1 marzo 1993 ha preso servizio presso la suindicata Facoltà di Scienze Politiche - cattedra di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici, afferendo al Dipartimento di Storia e Critica della Politica – con la qualifica di Ricercatore (allora raggruppamento M04X - Storia Contemporanea, oggi M STO 04 – Storia contemporanea). Con decorrenza 1 marzo 1996 è Ricercatore Confermato presso la Cattedra di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.
Dall’1 novembre 1997 all’1.2.2000 insegna per supplenza Storia del Movimento Sindacale presso la Facoltà di appartenenza, svolgendo corsi dedicati alla sotia generale della rappresentanza del lavoro in Italia (“Il Sindacato nell’Italia del ‘900”; “Il movimento sindacale nell’Italia Repubblicana”) con una parte di approfondimento sulle relazioni internazionali del sindacalismo italiano, sulla memoria sindacale, sui rapporti e le connessioni della dimensione internazionale e il movimento sindacale italiano negli anni della guerra fredda.
A partire dall’Anno Accademico 1999-2000 è anche supplente di Storia del Giornalismo presso la stessa Facoltà dove svolge corsi orientati principalmente all’analisi dei rapporti intercorrenti fra giornalismo, guerra e sistema delle comunicazioni di massa inteso, quest’ultimo, nel suo processo evolutivo (dal giornale, alla radio, alla televisione ai nuovi media).
L’1 febbraio 2002 prende servizio in qualità di Professore Associato presso l’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze Politiche. Con decorrenza 1 febbraio 2005 è nominato Professore Associato Confermato in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia del Movimento Sindacale e, per supplenza, Storia del Giornalismo.
Dall’Anno Accademico 2002/2003, lascia l’insegnamento di Storia del Giornalismo e, oltre alla titolarità di Storia del Movimento Sindacale, assume per supplenza l’insegnamento di Storia Contemporanea I e II presso il corso di laurea in Scienze Sociologiche, e la co-titolarità del Laboratorio di Storia Contemporanea presso il corso di laurea in Economia, entrambi nella stessa Facoltà.
A partire dall’ottobre 2003 assume la titolarità l’insegnamento di Storia Contemporanea presso il Corso di Laurea in Scienze del Turismo, mantenendo, per supplenza, gli insegnamenti di Storia del Movimento Sindacale (Corso di laurea in Scienze Politiche) e di Storia Contemporanea I e II (Corso di laurea in Scienze Sociologiche).
A partire dall’ottobre 2005 – in conseguenza di una profonda riorganizzazione dei Corsi di Studio della Facoltà – mantiene l’insegnamento di Storia Contemporanea ed assume per affidamento quello di di Storia delle Organizzazioni Politiche e degli Interessi Economici (presso il corso di laurea in Scienze Politiche della stessa Facoltà).
Negli anni accademici 2010-2011 e 2011-2012 assume la titolarità dell’insegnamento di Storia Contemporanea presso il Corso di Laurea in Scienze Politiche Internazionali e delle Amministrazioni ed insegna per affidamento Storia contemporanea (corso avanzato) presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche
Con decorrenza 29 dicembre 2012 è nominato Professore Straordinario in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia contemporanea (corso avanzato) nel corso di laurea magistrale in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionale, e Storia contemporanea nel corso triennale in Scienze del Turismo e delle organizzazioni delle manifestazioni sportive.
Dal gennaio 2015 è nominato Professore Ordinario in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia del Novecento nel corso di laurea magistrale in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali, Storia delle organizzazioni sindacali nel corso triennale in Scienze Politiche e Storia dell’Italia Contemporanea nel corso di laurea magistrale in Scienze dell’amministrazione
Da un punto di vista didattico i suoi temi di studio sono stati ricondotti in aula attraverso approfondimenti seminariali e corsi monografici che possono essere schematicamente, racchiusi in quattro aree principali categorie di argomenti:
Ulteriori Seminari e Cicli di lezioni
Nel corso degli anni ha organizzato e svolto cicli seminariali sia presso le cattedre di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici e Storia dell’Italia contemporanea, sia all’interno dei propri insegnamenti, sulla storia politica e sociale italiana ed europea con tematiche rivolte principalmente alla storia politica italiana del 900, alle guerre, alla geopolitica ed alle relazioni internazionali.
Negli anni accademici 1998-1999 e 1999-2000 ha svolto alcuni cicli di lezione nell’ambito del corso di Storia dell’Integrazione Europea della Scuola di Specializzazione in Diritto Europeo dell’Università degli Studi di Teramo su tematiche relative all’integrazione strategica ed economica dell’Europa, sulla Guerra fredda, sulla NATO e sugli scenari geopolitici dell’Europa Occidentale e balcanica.
Nel quadro delle attività connesse alla carica di Presidente di Corso di Laurea ha promosso, coordinato ed organizzato una serie di incontri/lezioni interdisciplinari su cinema-storia-turismo, su percorsi nella resistenza europea e, più in generale, sul ‘900. Ha inoltre coordinato in forma interdisciplinare una serie di cicli formativi tesi alla progettazione ed alla realizzazione di iniziative collegate alla dimensione del turismo culturale.
Nella primavera del 2006 ha partecipato e coordinato (per quanto di competenza della Facoltà di Scienze Politiche) le iniziative connesse alla celebrazione del Sessantesimo della Repubblica promosse dall’Università di Teramo presso le scuole superiori della provincia.
Nel 2014 ha organizzato, nell’ambito delle proprie attività didattiche, un ciclo seminariale sull’Europa sociale con l’intervento del Prof. Pierre Tilly dell’Università di Louvain, del Dott. Di Sante (Università della Tuscia) e del Prof. Adolfo Pepe (Fondazione Giuseppe Di Vittorio)
Nel corso degli anni ha svolto lezioni o interventi presso Scuole di Specializzazione, Master, Dottorati, e Istituti di Scuola Superiore.
Dottorato di Ricerca
Dal febbraio 1999 al 2003 ha fatto parte del collegio docenti del Dottorato di Ricerca in Storia del Movimento Sindacale con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Teramo. Nell’ambito dell’attività didattica del dottorato suddetto, ha organizzato e partecipato a seminari dedicati alla “Storia e didattica del movimento sindacale” (6-7 maggio e 4–5 dicembre 1998).
A partire dall’anno accademico 2004-05 (XX Ciclo di Dottorato) e fino alla chiusura del Dottorato stesso ha fatto parte del collegio docenti del dottorato di ricerca in “Storia, Politica e rappresentanza degli interessi nella società italiana e internazionale. Filippo Mazzonis”. In questa seconda fase ha coordinato e partecipato a diverse iniziative tra le quali presentazione di volumi e seminari in particolare dedicati ai temi della “Deportazione operaia dall’Italia occupata” - giugno 2004 – ed alla “Storiografia del movimento sindacale e operaio. Bilanci e prospettive” – 16/17 maggio 2007. Ha fatto parte di commissioni giudicatrici per gli esami di ammissione ai cicli di dottorato ed a quelle di esame finale per il conferimento del titolo.
Dal 2013 al 2019 ha fatto parte del collegio docenti del dottorato di Ricerca in Storia dell'Europa dal Medioevo all'Età Contemporanea (XXIX ciclo e XXX ciclo) coordinato dal Prof. F.Benigno e dal Prof. Giannini
Fa parte del collegio docenti del dottorato di Ricerca in Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea coordinato dal Prof. Massimo Giannini
Nel luglio 2003 viene eletto Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo, Facoltà di Scienze Politiche, sede di Giulianova (Teramo). Nel luglio 2005 viene rieletto alla carica di Presidente del Corso di Laurea Triennale in Scienze del Turismo Culturale per il quadriennio 2005-2009. In qualità di Presidente del corso di laurea triennale ha contribuito alla piena attivazione della sede, progettando e realizzando una serie di attività seminariali e culturali, attraverso una intensa attività di orientamento e favorendo la nascita presso la sede stessa di una biblioteca specializzata sul turismo.
Dal 29 settembre 2006 è Delegato del Magnifico Rettore dell’Università di Teramo (Prof. Mauro Mattioli) per l’Orientamento, nonché Presidente della Commissione Orientamento e Tutorato dell’ateneo teramano. In questo ambito - oltre la normale attività istituzionale resa ancor più varia alla luce dei mutamenti intervenuti con il D.M.270/04, ha avviato la costruzione di un servizio di orientamento in uscita/avviamento al lavoro/incrocio domanda-offerta (job placement) ed è responsabile per l’ateneo del progetto FixO.
Dal 30 aprile 2013 al settembre 2014 è delegato del Magnifico Rettore al placement In qualità di delegato al Placement ha coordinato – di concerto con il Servizio di Ateneo - alcuni progetti di orientamento in uscita per il laureandi e laureati dell’Ateneo
Dal 2013 al 2016 è stato Presidente del Presidio di Qualità dell’Ateneo, avviando la costruzione del sistema di valutazione AVA/ANVUR.
Dal 30 aprile 2013 al 31 ottobre 2018 è Delegato del Magnifico Rettore (Prof. Luciano D’Amico) alla didattica dell’Università di Teramo.
Dall’8 febbraio 2019 è Delegato del Magnifico Rettore (Prof. Dino Mastrocola) ai rapporti con il Personale.
Dal 12 marzo 2019, collegata alla delega rettorale, è Presidente della Commissione Procedimenti Disciplinari per il personale tecnico/amministrativo
Nell’ottobre 2019 è stato eletto Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche Internazionali per il triennio 2019-20, 2020/2021, 2021/2022
Nel corso degli anni ha svolto attività di collaborazione nella progettazione, organizzazione e realizzazione di ricerche presso la Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (1986-1993), il Centro Militare di Studi Strategici (1989), la Fondazione Pietro Nenni(1989-1995), il Ministero della Difesa, l’IRES-Abruzzo (1996-1999), la Fondazione Giuseppe Di Vittorio (1994-2015), la Fondazione Abruzzo Riforme, l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio del Ministero degli Affari Esteri e presso l’Archivio Storico “L.Lama” della CGIL; Archivio Famiglia Berneri- Chessa (Reggio Emilia); Biblioteca Franco Serantini. Archivio e Centro di Documentazione per la storia sociale e contemporanea (Pisa).
In questo ambito tra le principali ricerche realizzate si segnalano:
Ha fatto parte del Comitato di Redazione della rivista del Dipartimento di Storia e Critica della Politica dell’Università di Teramo, “Trimestre”.
Dal 1993 al 1995 ha fatto parte del Comitato di Redazione degli Annali della Fondazione "Giuseppe Di Vittorio" di Roma.
Ha partecipato alla fondazione della “Rivista Storica del Lazio” ed ha fatto parte di quel Comitato di Redazione dal 1993 al 1998.
Dal 1998 al 2002 è stato membro del Comitato Scientifico dell’I.R.E.S.-Abruzzo.
Dal 2002 fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Giuseppe di Vittorio presso la quale svolge attività di ricerca e coordinamento sugli studi dell’organizzazione sindacale italiana ed europea, e sulla storia del lavoro nel novecento.
Oltre alle indicazioni relative alla partecipazione ovvero al coordinamento e direzione delle ricerche precedentemente indicate, ha preso parte ad altre iniziative tra le quali va segnalata la progettazione e realizzazione de "La Fondazione della Repubblica: 1946-1996"; una serie di convegni e seminari scientifici a carattere nazionale promossi e cofinanziati dall’Università degli Studi di Teramo, che si sono svolti da febbraio a giugno del 1996 presso la sede della stessa Università.
Dal 2002 al 2006 ha fatto parte del Comitato Scientifico della “Rivista Storica dell’Anarchismo” con la quale tuttora collabora nella nuova veste degli “Annali”
Nel 2003-2004 ha fatto parte del Comitato Scientifico costituito dal Comune di Roccastrada (GR) in occasione del sessantesimo della strage mineraria di Ribolla.
Dal 1996 al 1999 ha partecipato (come componente delegato dall’Università degli Studi di Teramo) al Comitato Scientifico per la costituzione di un Centro Servizi per il Turismo Culturale in Abruzzo (da cui ha avuto origine il successivo Corso di Laurea); progetto inserito nell’ambito del P.O.M. 96/99 della U.E. e del Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In questo ambito ha coordinato i tre gruppi di ricerca operanti sul territorio abruzzese e seguito direttamente uno di questi.
In qualità di Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo ha progettato, coordinato e partecipato ad un ciclo di incontri interdisciplinari denominato “I nodi – appuntamenti sul Turismo culturale” dedicati – in un contesto fortemente interdisciplinare - al turismo nei suoi aspetti maggiormente collegati alla dimensione culturale ed alle connessioni fra cultura del turismo e cultura per il turismo, e rispetto alle nuove prospettive dello sviluppo del territorio: “Distretti turistico-locali: modelli di sviluppo locale (Giulianova – TE – 24 marzo 2004); “Il destino dei beni culturali e paesaggistici” (Giulianova – TE – 12 maggio 2004); “Innovazioni e nuove strategie delle agenzie di viaggio” (Giulianova – TE – 14 dicembre 2004). Ha inoltre progettato e coordinato (2003-2004) una ricerca sul rapporto fra beni demoetnoantropologici e turismo finanziata dalla Regione Abruzzo – Assessorato alla Cultura al Dipartimento di Storia e Critica della Politica dell’Università di Teramo.
Sempre in qualità di Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo Culturale è intervenuto ad una serie di convegni ed incontri, tra i quali il convegno internazionale organizzato dalla Società Geografica Italiana e dall’Università di Teramo sul tema “Sviluppo glo-cale e società nei paesi del sistema adriatico”. Nello stesso ruolo ha partecipato a diversi momenti di incontro e dibattito sul tema della formazione universitaria nel turismo (Milano, Salerno, Pescara, Roma).
Nel novembre 2004 è stato indicato dall’Università di Teramo, quale responsabile del progetto INTERREG – Culturadria. Cultura e turismo nelle dimore storiche adriatiche - per la parte di competenza dell’Ateneo teramano
In qualità di delegato al Placement ha coordinato alcuni progetti ed iniziative pubbliche dedicate all’orientamento al lavoro dei laureandi e laureati partecipando con interventi e relazioni, ad una serie di seminari.
In qualità di Presidente del Presidio di Qualità di Ateneo, oltre a costruire sin dal suo inizio, di concerto con gli uffici di volta in volta coinvolti, il sistema AVA per l’ateneo teramano, seguendolo in tutte le sue fasi (istitutive, di sviluppo e di miglioramento), ha organizzato e relazionato ad una serie di incontri formativi/informativi interni, rivolti a tutti i docenti ed al personale amministrativo.
Ha collaborato con il Comitato Scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa di Reggio Emilia per la preparazione del Convegno Nazionale “150 anni di lotte per la libertà e l’uguaglianza per un bilancio storiografico dell’anarchismo italiano” (2013-2014).
E’ stato responsabile di Unità di Ricerca nel Programma di ricerca interuniversitaria di rilevante interesse nazionale Cofinanziato MURST per l’anno 2000-2001 finalizzato alla stesura di un “Dizionario biografico dell’anarchismo italiano” (2 voll., Pisa 2003, Pisa 2004), nell’ambito del quale ha coordinato l’unità di ricerca relativa al movimento anarchico nell’Italia centrale (Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna) ed ha curato oltre 50 voci biografiche in entrambi i volumi.
Ha collaborato con l’ISF/CGIL relativamente alla storia del movimento sindacale italiano dalle origini ad oggi; in particolare intervenendo su: La formazione dei quadri sindacali nel Mezzogiorno (gennaio 2002), Storia e identità (novembre 2002), Il sindacato tra storia e attualità (aprile 2003).
Ha collaborato con “Archivio Disarmo. Istituto di Ricerche internazionali”.
Ha fatto parte del progetto nazionale di studio della Storia del Sindacato in Italia nel ‘900, coordinato dal Prof. Adolfo Pepe (1996-2000)
Dall’ottobre 2000 al 2002 ha fatto parte del gruppo di ricerca internazionale “The impact of national socialist and fascist rule on Europe”, coordinato, per l’Italia, dal Prof. Gustavo Corni dell’Università di Trento di concerto con la European Science Foundation di Bruxelles.
Dal 1996 al 1999 (anno di chiusura del progetto) ha fatto parte del Comitato Scientifico costituito dall’Università degli studi di Teramo per la costituzione di un Centro Ricerche sul Turismo Culturale, nell’ambito del P.O.M./Unione Europea 1996-1999. In tale attività a svolto anche il coordinamento scientifico ed organizzativo di una delle unità locali di ricerca.
Ha collaborato e collabora, partecipando anche attraverso un attività di recensione e commento con: La Comunità Internazionale; Annali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio; Storia e Civiltà; Abruzzo Contemporaneo; Rivista storica dell’anarchismo; Storia e problemi contemporanei; A- Rivista Anarchica; Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa di Reggio Emilia; Giornale di Storia contemporanea; Quaderni di Rassegna Sindacale; Progressus Rivista di Storia Scrittura e Società
Collabora con la “Biblioteca Franco Serantini. Archivio e Centro di Documentazione per la storia sociale e contemporanea” (Pisa), contribuendo al progetto http://bfscollezionidigitali.org/ con il quale si intende trasferire in una dimensione sempre più dinamica ed interattiva i contenuti e le ricostruzioni storiche contenute nel Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, allargando questo strumento di consultazione (rendendolo in aggiunta continuamente sviluppabile) verso la memoria fotografica, monumentale, documentaristica e territoriale.
Collabora con l’Archivio Famiglia Berneri- Chessa (Reggio Emilia).
Dal marzo 2019 è Coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Abruzzo Riforme
Dal 2019 fa parte – nominato da Università degli Studi di Teramo - del Comitato Scientifico Archivio Marco Pannella
Dal 2019 è coordinatore del Comitato Scientifico della Rivista Progressus – Rivista di Storia Scrittura e Società (numero di riferimento editoriale 1-2018)
Ambiti di ricerca Nella fase iniziale gli interessi di studio e ricerca si sono orientati, principalmente, su argomenti relativi al movimento anarchico italiano a cavallo dei due secoli e nel secondo dopoguerra per soffermarsi, successivamente, sulle forme associazionistiche e cooperative del movimento dei lavoratori, e sulle forme di “irregolarismo politico” emerse nel periodo giolittiano e durante la Prima Guerra Mondiale, vista – quest’ultima – come frattura tra i due secoli e come fucina di trasformazioni mentali e sociali. Gli studi – caratterizzati in modo principale da una attenta ed approfondita ricognizione archivistica e da interventi di tipo ricostruttivo delle vicende – lo hanno portato ad entrare in contatto con quegli aspetti apparentemente “marginali” della storia dell’Italia giolittiana che, nel corso degli anni successivi, sono poi entrati a far parte di una lettura storiografica più ampia ed articolata, come – ad esempio – quella che ha evidenziato il legame che si era posto in essere proprio in quel periodo, fra il mondo del lavoro, la sua rappresentanza sociale e sindacale, e le istituzioni liberali. Seguendo questo canale di studio, la sua attività di ricerca ha trovato una logica continuità nella definizione dei profili biografici degli anarchici italiani, partecipando e contribuendo alla realizzazione di un importante strumento di lavoro storiografico e di ricostruzione storica sull’anarchismo italiano come il Dizionario Biografico. In questa seconda fase la sua attenzione è stata principalmente rivolta a considerare i singoli militanti e l’intero movimento libertario dalle sue origini organizzative in poi, parte integrante della storia politica e sociale nazionale, inserita nella complessa definizione delle categorie di rappresentanza degli interessi economici, sindacali e politici dell’Italia del ‘900. Gli sviluppi di questa lunga esperienza di ricerca lo hanno condotto, oggi, da una parte ad avviare una ricostruzione ed analisi di alcuni dei principali momenti di solidarietà internazionale che hanno caratterizzato il movimento anarchico italiano negli anni di maggiore espansione, dall’altra ad ipotizzare un approfondimento di alcuni particolari passaggi relativi ai suoi rapporti con il mondo sindacale, in particolare rispetto alle scissioni avvenute in alcune organizzazioni di fronte all’entrata italiana nel primo conflitto mondiale. In questo ambito ha concluso un volume sulla storia degli anarchici italiani dalla Resistenza agli anni dei movimenti; uno studio che – fornendo ulteriori stimoli in questo ambito della ricerca – lo ha condotto ad approfondire alcuni temi caratteristici dell’anarchismo italiano negli anni della Repubblica (in particolare la crisi politica del movimento, le problematiche connesse ai temi dell’organizzazione, la ricerca di una nuova dimensione sindacale, le nuove prospettive di studio sul mondo libertario negli anni Settanta/Ottanta), ma anche ad avviare una riflessione ed una ricerca sulla storia politica dell’Italia Repubblicana dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.
In un secondo momento, rispetto alla fase iniziale di ricerca e studio ed in coincidenza con alcuni approfondimenti personali sulle tematiche collegate alla guerra e con l’emergere delle questioni relative alla prigionia dei militari italiani durante il secondo conflitto mondiale, i suoi interessi si sono rivolti verso uno studio sistematico di queste vicende, collocate nel quadro di un più ampio contesto di rapporti fra alleati (prima tedeschi, poi anglo-americani) e del dopoguerra. Da una parte ha quindi affrontato la prigionia dei soldati italiani in Germania e in Europa Orientale a cavallo e dopo l’Armistizio del settembre 1943; dall’altra si è rivolto ai Balcani ed al bacino del Mediterraneo, considerandoli aree all’interno della quali meglio potevano essere colte le differenze delle vicende postarmistiziali sia rispetto ai soldati, sia rispetto ai rapporti con i vecchi e nuovi alleati. In questo ambito la sua attività e produzione scientifica si è svolta e si svolge attraverso approfondite ricerche presso gli archivi istituzionali (civili e militari) italiani, conducendolo alla stesura di interventi, volumi e relazioni che accompagnano il suo intero percorso di studio. Tale ambito continua ad essere, con un sistematico uso della documentazione originale in una prospettiva interpretativa attenta alle recenti acquisizioni metodologiche/interpretative e di fonti relative alla storia politico/militare, uno dei suoi filoni di studio. In questo caso il progetto di base è la ricostruzione e l’analisi delle politiche di penetrazione e di occupazione italiana durante gli anni del fascismo e negli anni della guerra, prendendo in considerazione anche gli approcci geopolitici e internazionali; argomento che, ricco di moltissime articolazioni, è ancora in attesa di una sistemazione che renda pienamente conto delle fonti rese disponibili negli ultimi anni così come dei risultati delle ricerche più recenti e delle tanti implicazioni collegate a questa politica: dalle attività segrete del regime alle politiche di snazionalizzazione; dai rapporti con l’alleato tedesco alla ricerca di una collocazione internazionale dell’Italia come potenza; dai legami con le organizzazioni clandestine delle nazionalità balcaniche all’effettiva occupazione militare; dalle trasformazioni indotte dal passaggio dalla guerra immaginata a quella reale e – più tardi – al trauma dell’armistizio ed alla fase successiva; dall’effettivo impatto con la guerra al rimpatrio, con il modificarsi della guerra (da occupanti a prigionieri). In questo ambito – in un forte quadro di continuità – i progetti si orientano verso due contesti principali riferiti uno agli aspetti meno noti della partecipazione italiana al secondo confitto mondiale, l’altro alle differenti esperienze di guerra compiute dai militari italiani nei diversi momenti e fasi del conflitto, non ultima la problematica del rimpatrio e del reinserimento nella vita civile. Entrambi sono inseriti in una prospettiva rivolta anche agli anni del dopoguerra in termini di politica interna e di ricostruzione democratica delle istituzioni, nel nuovo quadro internazionale bipolare.
A questi filoni di studio si è successivamente aggiunto lo studio dell’istituzione sindacale nell’Italia Repubblicana e la dimensione internazionale della rappresentanza, sia in termini di legittimazione negli organismi europei e mondiali (FSM, CES, CECA), sia in termini di azione per la tutela del lavoro (emigrazione italiana, minatori italiani in Belgio), sia inquadrandoli in un ambito maggiormente politico (dai fatti d’Ungheria a quelli di Praga), ma anche attraverso un approccio comparato fra differenti modelli sindacali europei. L’origine di questi interessi – legata all’incontro scientifico con metodologie di analisi e criteri interpretativi particolarmente stimolanti, ma anche alla partecipazioni ad organismi di studio e di ricerca universitari ed extrauniversitari – trova le sue radici anche nell’attenzione che già rivolgeva ai temi sociali/politici ed a quelli internazionali e lo ha condotto ad una serie di attività di ricerca e studio ampia articolata principalmente in due settori. Da una parte i temi sindacali e organizzativi di tipo nazionale, letti e studiati anche attraverso l’uso della memoria storica, che lo hanno portato ad affrontare temi di ricerca fino ad allora non affrontati dal punto di vista dell’organizzazione sindacale (come nel caso dell’esperienza del sindacato pensionati nell’Italia repubblicana, e del processo di definizione e costituzione di una rappresentanza nel pubblico impiego nel corso del ‘900), ovvero a sottolineare l’importanza ed il contributo che il mondo del lavoro ha fornito alla rinascita ed alla stabilizzazione delle istituzioni negli anni del dopoguerra. Dall’altra la dimensione internazionale della rappresentanza del lavoro e delle sue implicazioni politiche negli anni della guerra fredda, e le relazioni ed attività poste in essere dalla CGIL a livello europeo ed internazionale rispetto ai problemi del lavoro, ed alle questioni più importanti che si collegavano al quadro dei rapporti bilaterali fra organizzazioni sindacali e rispetto agli scenari ed alle crisi della guerra fredda. In questo terzo filone che – come sottolineato – mantiene una continuità interna ma anche un collegamento trasversale con gli approcci sociali/politici interni e politico internazionali presenti nei suoi altri ambiti di ricerca e riflessione, la sua attività lo ha condotto ad una serie di interventi, saggi, volumi e ricerche che, oggi, lo spingono verso ulteriori settori di studio. Questi nuovi interessi mantengono un ancoraggio nelle implicazioni che la guerra fredda ha avuto nel processo di ricostruzione di una rappresentanza degli interessi sindacali di tipo pluralista, e si sono progressivamente allargati alla nascita e sviluppo della democrazia repubblicana negli anni della guerra fredda, collegando la rappresentanza sindacale e – più in generale – le dinamiche politiche ad essa connesse, con la stabilizzazione e con le crisi che la democrazia italiana ha attraversato soprattutto nei decenni 1950/1980.
Pasquale Iuso
Curriculum didattico, scientifico e istituzionale
Pasquale Iuso (1961) si è laureato in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1985 con una tesi in Storia dei Partiti e dei Movimenti Politici.
Dallo stesso anno ha iniziato a collaborare con la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi "G.D'Annunzio" di Chieti.
Nel 1992 è risultato vincitore di una borsa di studio presso la Fondazione "Pietro Nenni" su “Interventismo, neutralismo e Partito Socialista”.
Titolarità e Supplenze:
Nel settembre 1992 è risultato vincitore di concorso per un posto da Ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche, raggruppamento di Storia Contemporanea, dell’allora Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti (oggi Università degli Studi di Teramo).
Dall'1 marzo 1993 ha preso servizio presso la suindicata Facoltà di Scienze Politiche - cattedra di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici, afferendo al Dipartimento di Storia e Critica della Politica – con la qualifica di Ricercatore (allora raggruppamento M04X - Storia Contemporanea, oggi M STO 04 – Storia contemporanea). Con decorrenza 1 marzo 1996 è Ricercatore Confermato presso la Cattedra di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo.
Dall’1 novembre 1997 all’1.2.2000 insegna per supplenza Storia del Movimento Sindacale presso la Facoltà di appartenenza, svolgendo corsi dedicati alla sotia generale della rappresentanza del lavoro in Italia (“Il Sindacato nell’Italia del ‘900”; “Il movimento sindacale nell’Italia Repubblicana”) con una parte di approfondimento sulle relazioni internazionali del sindacalismo italiano, sulla memoria sindacale, sui rapporti e le connessioni della dimensione internazionale e il movimento sindacale italiano negli anni della guerra fredda.
A partire dall’Anno Accademico 1999-2000 è anche supplente di Storia del Giornalismo presso la stessa Facoltà dove svolge corsi orientati principalmente all’analisi dei rapporti intercorrenti fra giornalismo, guerra e sistema delle comunicazioni di massa inteso, quest’ultimo, nel suo processo evolutivo (dal giornale, alla radio, alla televisione ai nuovi media).
L’1 febbraio 2002 prende servizio in qualità di Professore Associato presso l’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Scienze Politiche. Con decorrenza 1 febbraio 2005 è nominato Professore Associato Confermato in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia del Movimento Sindacale e, per supplenza, Storia del Giornalismo.
Dall’Anno Accademico 2002/2003, lascia l’insegnamento di Storia del Giornalismo e, oltre alla titolarità di Storia del Movimento Sindacale, assume per supplenza l’insegnamento di Storia Contemporanea I e II presso il corso di laurea in Scienze Sociologiche, e la co-titolarità del Laboratorio di Storia Contemporanea presso il corso di laurea in Economia, entrambi nella stessa Facoltà.
A partire dall’ottobre 2003 assume la titolarità l’insegnamento di Storia Contemporanea presso il Corso di Laurea in Scienze del Turismo, mantenendo, per supplenza, gli insegnamenti di Storia del Movimento Sindacale (Corso di laurea in Scienze Politiche) e di Storia Contemporanea I e II (Corso di laurea in Scienze Sociologiche).
A partire dall’ottobre 2005 – in conseguenza di una profonda riorganizzazione dei Corsi di Studio della Facoltà – mantiene l’insegnamento di Storia Contemporanea ed assume per affidamento quello di di Storia delle Organizzazioni Politiche e degli Interessi Economici (presso il corso di laurea in Scienze Politiche della stessa Facoltà).
Negli anni accademici 2010-2011 e 2011-2012 assume la titolarità dell’insegnamento di Storia Contemporanea presso il Corso di Laurea in Scienze Politiche Internazionali e delle Amministrazioni ed insegna per affidamento Storia contemporanea (corso avanzato) presso il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche
Con decorrenza 29 dicembre 2012 è nominato Professore Straordinario in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia contemporanea (corso avanzato) nel corso di laurea magistrale in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionale, e Storia contemporanea nel corso triennale in Scienze del Turismo e delle organizzazioni delle manifestazioni sportive.
Dal gennaio 2015 è nominato Professore Ordinario in Storia Contemporanea (SSD M-STO 04) presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo dove insegna Storia del Novecento nel corso di laurea magistrale in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali, Storia delle organizzazioni sindacali nel corso triennale in Scienze Politiche e Storia dell’Italia Contemporanea nel corso di laurea magistrale in Scienze dell’amministrazione
Da un punto di vista didattico i suoi temi di studio sono stati ricondotti in aula attraverso approfondimenti seminariali e corsi monografici che possono essere schematicamente, racchiusi in quattro aree principali categorie di argomenti:
Ulteriori Seminari e Cicli di lezioni
Nel corso degli anni ha organizzato e svolto cicli seminariali sia presso le cattedre di Storia dei Movimenti e dei Partiti Politici e Storia dell’Italia contemporanea, sia all’interno dei propri insegnamenti, sulla storia politica e sociale italiana ed europea con tematiche rivolte principalmente alla storia politica italiana del 900, alle guerre, alla geopolitica ed alle relazioni internazionali.
Negli anni accademici 1998-1999 e 1999-2000 ha svolto alcuni cicli di lezione nell’ambito del corso di Storia dell’Integrazione Europea della Scuola di Specializzazione in Diritto Europeo dell’Università degli Studi di Teramo su tematiche relative all’integrazione strategica ed economica dell’Europa, sulla Guerra fredda, sulla NATO e sugli scenari geopolitici dell’Europa Occidentale e balcanica.
Nel quadro delle attività connesse alla carica di Presidente di Corso di Laurea ha promosso, coordinato ed organizzato una serie di incontri/lezioni interdisciplinari su cinema-storia-turismo, su percorsi nella resistenza europea e, più in generale, sul ‘900. Ha inoltre coordinato in forma interdisciplinare una serie di cicli formativi tesi alla progettazione ed alla realizzazione di iniziative collegate alla dimensione del turismo culturale.
Nella primavera del 2006 ha partecipato e coordinato (per quanto di competenza della Facoltà di Scienze Politiche) le iniziative connesse alla celebrazione del Sessantesimo della Repubblica promosse dall’Università di Teramo presso le scuole superiori della provincia.
Nel 2014 ha organizzato, nell’ambito delle proprie attività didattiche, un ciclo seminariale sull’Europa sociale con l’intervento del Prof. Pierre Tilly dell’Università di Louvain, del Dott. Di Sante (Università della Tuscia) e del Prof. Adolfo Pepe (Fondazione Giuseppe Di Vittorio)
Nel corso degli anni ha svolto lezioni o interventi presso Scuole di Specializzazione, Master, Dottorati, e Istituti di Scuola Superiore.
Dottorato di Ricerca
Dal febbraio 1999 al 2003 ha fatto parte del collegio docenti del Dottorato di Ricerca in Storia del Movimento Sindacale con sede amministrativa presso l’Università degli Studi di Teramo. Nell’ambito dell’attività didattica del dottorato suddetto, ha organizzato e partecipato a seminari dedicati alla “Storia e didattica del movimento sindacale” (6-7 maggio e 4–5 dicembre 1998).
A partire dall’anno accademico 2004-05 (XX Ciclo di Dottorato) e fino alla chiusura del Dottorato stesso ha fatto parte del collegio docenti del dottorato di ricerca in “Storia, Politica e rappresentanza degli interessi nella società italiana e internazionale. Filippo Mazzonis”. In questa seconda fase ha coordinato e partecipato a diverse iniziative tra le quali presentazione di volumi e seminari in particolare dedicati ai temi della “Deportazione operaia dall’Italia occupata” - giugno 2004 – ed alla “Storiografia del movimento sindacale e operaio. Bilanci e prospettive” – 16/17 maggio 2007. Ha fatto parte di commissioni giudicatrici per gli esami di ammissione ai cicli di dottorato ed a quelle di esame finale per il conferimento del titolo.
Dal 2013 al 2019 ha fatto parte del collegio docenti del dottorato di Ricerca in Storia dell'Europa dal Medioevo all'Età Contemporanea (XXIX ciclo e XXX ciclo) coordinato dal Prof. F.Benigno e dal Prof. Giannini
Fa parte del collegio docenti del dottorato di Ricerca in Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea coordinato dal Prof. Massimo Giannini
Nel luglio 2003 viene eletto Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo, Facoltà di Scienze Politiche, sede di Giulianova (Teramo). Nel luglio 2005 viene rieletto alla carica di Presidente del Corso di Laurea Triennale in Scienze del Turismo Culturale per il quadriennio 2005-2009. In qualità di Presidente del corso di laurea triennale ha contribuito alla piena attivazione della sede, progettando e realizzando una serie di attività seminariali e culturali, attraverso una intensa attività di orientamento e favorendo la nascita presso la sede stessa di una biblioteca specializzata sul turismo.
Dal 29 settembre 2006 è Delegato del Magnifico Rettore dell’Università di Teramo (Prof. Mauro Mattioli) per l’Orientamento, nonché Presidente della Commissione Orientamento e Tutorato dell’ateneo teramano. In questo ambito - oltre la normale attività istituzionale resa ancor più varia alla luce dei mutamenti intervenuti con il D.M.270/04, ha avviato la costruzione di un servizio di orientamento in uscita/avviamento al lavoro/incrocio domanda-offerta (job placement) ed è responsabile per l’ateneo del progetto FixO.
Dal 30 aprile 2013 al settembre 2014 è delegato del Magnifico Rettore al placement In qualità di delegato al Placement ha coordinato – di concerto con il Servizio di Ateneo - alcuni progetti di orientamento in uscita per il laureandi e laureati dell’Ateneo
Dal 2013 al 2016 è stato Presidente del Presidio di Qualità dell’Ateneo, avviando la costruzione del sistema di valutazione AVA/ANVUR.
Dal 30 aprile 2013 al 31 ottobre 2018 è Delegato del Magnifico Rettore (Prof. Luciano D’Amico) alla didattica dell’Università di Teramo.
Dall’8 febbraio 2019 è Delegato del Magnifico Rettore (Prof. Dino Mastrocola) ai rapporti con il Personale.
Dal 12 marzo 2019, collegata alla delega rettorale, è Presidente della Commissione Procedimenti Disciplinari per il personale tecnico/amministrativo
Nell’ottobre 2019 è stato eletto Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Politiche Internazionali per il triennio 2019-20, 2020/2021, 2021/2022
Nel corso degli anni ha svolto attività di collaborazione nella progettazione, organizzazione e realizzazione di ricerche presso la Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane (1986-1993), il Centro Militare di Studi Strategici (1989), la Fondazione Pietro Nenni(1989-1995), il Ministero della Difesa, l’IRES-Abruzzo (1996-1999), la Fondazione Giuseppe Di Vittorio (1994-2015), la Fondazione Abruzzo Riforme, l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, l’Archivio Centrale dello Stato, l’Archivio del Ministero degli Affari Esteri e presso l’Archivio Storico “L.Lama” della CGIL; Archivio Famiglia Berneri- Chessa (Reggio Emilia); Biblioteca Franco Serantini. Archivio e Centro di Documentazione per la storia sociale e contemporanea (Pisa).
In questo ambito tra le principali ricerche realizzate si segnalano:
Ha fatto parte del Comitato di Redazione della rivista del Dipartimento di Storia e Critica della Politica dell’Università di Teramo, “Trimestre”.
Dal 1993 al 1995 ha fatto parte del Comitato di Redazione degli Annali della Fondazione "Giuseppe Di Vittorio" di Roma.
Ha partecipato alla fondazione della “Rivista Storica del Lazio” ed ha fatto parte di quel Comitato di Redazione dal 1993 al 1998.
Dal 1998 al 2002 è stato membro del Comitato Scientifico dell’I.R.E.S.-Abruzzo.
Dal 2002 fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Giuseppe di Vittorio presso la quale svolge attività di ricerca e coordinamento sugli studi dell’organizzazione sindacale italiana ed europea, e sulla storia del lavoro nel novecento.
Oltre alle indicazioni relative alla partecipazione ovvero al coordinamento e direzione delle ricerche precedentemente indicate, ha preso parte ad altre iniziative tra le quali va segnalata la progettazione e realizzazione de "La Fondazione della Repubblica: 1946-1996"; una serie di convegni e seminari scientifici a carattere nazionale promossi e cofinanziati dall’Università degli Studi di Teramo, che si sono svolti da febbraio a giugno del 1996 presso la sede della stessa Università.
Dal 2002 al 2006 ha fatto parte del Comitato Scientifico della “Rivista Storica dell’Anarchismo” con la quale tuttora collabora nella nuova veste degli “Annali”
Nel 2003-2004 ha fatto parte del Comitato Scientifico costituito dal Comune di Roccastrada (GR) in occasione del sessantesimo della strage mineraria di Ribolla.
Dal 1996 al 1999 ha partecipato (come componente delegato dall’Università degli Studi di Teramo) al Comitato Scientifico per la costituzione di un Centro Servizi per il Turismo Culturale in Abruzzo (da cui ha avuto origine il successivo Corso di Laurea); progetto inserito nell’ambito del P.O.M. 96/99 della U.E. e del Dipartimento del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In questo ambito ha coordinato i tre gruppi di ricerca operanti sul territorio abruzzese e seguito direttamente uno di questi.
In qualità di Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo ha progettato, coordinato e partecipato ad un ciclo di incontri interdisciplinari denominato “I nodi – appuntamenti sul Turismo culturale” dedicati – in un contesto fortemente interdisciplinare - al turismo nei suoi aspetti maggiormente collegati alla dimensione culturale ed alle connessioni fra cultura del turismo e cultura per il turismo, e rispetto alle nuove prospettive dello sviluppo del territorio: “Distretti turistico-locali: modelli di sviluppo locale (Giulianova – TE – 24 marzo 2004); “Il destino dei beni culturali e paesaggistici” (Giulianova – TE – 12 maggio 2004); “Innovazioni e nuove strategie delle agenzie di viaggio” (Giulianova – TE – 14 dicembre 2004). Ha inoltre progettato e coordinato (2003-2004) una ricerca sul rapporto fra beni demoetnoantropologici e turismo finanziata dalla Regione Abruzzo – Assessorato alla Cultura al Dipartimento di Storia e Critica della Politica dell’Università di Teramo.
Sempre in qualità di Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo Culturale è intervenuto ad una serie di convegni ed incontri, tra i quali il convegno internazionale organizzato dalla Società Geografica Italiana e dall’Università di Teramo sul tema “Sviluppo glo-cale e società nei paesi del sistema adriatico”. Nello stesso ruolo ha partecipato a diversi momenti di incontro e dibattito sul tema della formazione universitaria nel turismo (Milano, Salerno, Pescara, Roma).
Nel novembre 2004 è stato indicato dall’Università di Teramo, quale responsabile del progetto INTERREG – Culturadria. Cultura e turismo nelle dimore storiche adriatiche - per la parte di competenza dell’Ateneo teramano
In qualità di delegato al Placement ha coordinato alcuni progetti ed iniziative pubbliche dedicate all’orientamento al lavoro dei laureandi e laureati partecipando con interventi e relazioni, ad una serie di seminari.
In qualità di Presidente del Presidio di Qualità di Ateneo, oltre a costruire sin dal suo inizio, di concerto con gli uffici di volta in volta coinvolti, il sistema AVA per l’ateneo teramano, seguendolo in tutte le sue fasi (istitutive, di sviluppo e di miglioramento), ha organizzato e relazionato ad una serie di incontri formativi/informativi interni, rivolti a tutti i docenti ed al personale amministrativo.
Ha collaborato con il Comitato Scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa di Reggio Emilia per la preparazione del Convegno Nazionale “150 anni di lotte per la libertà e l’uguaglianza per un bilancio storiografico dell’anarchismo italiano” (2013-2014).
E’ stato responsabile di Unità di Ricerca nel Programma di ricerca interuniversitaria di rilevante interesse nazionale Cofinanziato MURST per l’anno 2000-2001 finalizzato alla stesura di un “Dizionario biografico dell’anarchismo italiano” (2 voll., Pisa 2003, Pisa 2004), nell’ambito del quale ha coordinato l’unità di ricerca relativa al movimento anarchico nell’Italia centrale (Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna) ed ha curato oltre 50 voci biografiche in entrambi i volumi.
Ha collaborato con l’ISF/CGIL relativamente alla storia del movimento sindacale italiano dalle origini ad oggi; in particolare intervenendo su: La formazione dei quadri sindacali nel Mezzogiorno (gennaio 2002), Storia e identità (novembre 2002), Il sindacato tra storia e attualità (aprile 2003).
Ha collaborato con “Archivio Disarmo. Istituto di Ricerche internazionali”.
Ha fatto parte del progetto nazionale di studio della Storia del Sindacato in Italia nel ‘900, coordinato dal Prof. Adolfo Pepe (1996-2000)
Dall’ottobre 2000 al 2002 ha fatto parte del gruppo di ricerca internazionale “The impact of national socialist and fascist rule on Europe”, coordinato, per l’Italia, dal Prof. Gustavo Corni dell’Università di Trento di concerto con la European Science Foundation di Bruxelles.
Dal 1996 al 1999 (anno di chiusura del progetto) ha fatto parte del Comitato Scientifico costituito dall’Università degli studi di Teramo per la costituzione di un Centro Ricerche sul Turismo Culturale, nell’ambito del P.O.M./Unione Europea 1996-1999. In tale attività a svolto anche il coordinamento scientifico ed organizzativo di una delle unità locali di ricerca.
Ha collaborato e collabora, partecipando anche attraverso un attività di recensione e commento con: La Comunità Internazionale; Annali della Fondazione Giuseppe Di Vittorio; Storia e Civiltà; Abruzzo Contemporaneo; Rivista storica dell’anarchismo; Storia e problemi contemporanei; A- Rivista Anarchica; Archivio Famiglia Berneri-Aurelio Chessa di Reggio Emilia; Giornale di Storia contemporanea; Quaderni di Rassegna Sindacale; Progressus Rivista di Storia Scrittura e Società
Collabora con la “Biblioteca Franco Serantini. Archivio e Centro di Documentazione per la storia sociale e contemporanea” (Pisa), contribuendo al progetto http://bfscollezionidigitali.org/ con il quale si intende trasferire in una dimensione sempre più dinamica ed interattiva i contenuti e le ricostruzioni storiche contenute nel Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, allargando questo strumento di consultazione (rendendolo in aggiunta continuamente sviluppabile) verso la memoria fotografica, monumentale, documentaristica e territoriale.
Collabora con l’Archivio Famiglia Berneri- Chessa (Reggio Emilia).
Dal marzo 2019 è Coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Abruzzo Riforme
Dal 2019 fa parte – nominato da Università degli Studi di Teramo - del Comitato Scientifico Archivio Marco Pannella
Dal 2019 è coordinatore del Comitato Scientifico della Rivista Progressus – Rivista di Storia Scrittura e Società (numero di riferimento editoriale 1-2018)
Ambiti di ricerca Nella fase iniziale gli interessi di studio e ricerca si sono orientati, principalmente, su argomenti relativi al movimento anarchico italiano a cavallo dei due secoli e nel secondo dopoguerra per soffermarsi, successivamente, sulle forme associazionistiche e cooperative del movimento dei lavoratori, e sulle forme di “irregolarismo politico” emerse nel periodo giolittiano e durante la Prima Guerra Mondiale, vista – quest’ultima – come frattura tra i due secoli e come fucina di trasformazioni mentali e sociali. Gli studi – caratterizzati in modo principale da una attenta ed approfondita ricognizione archivistica e da interventi di tipo ricostruttivo delle vicende – lo hanno portato ad entrare in contatto con quegli aspetti apparentemente “marginali” della storia dell’Italia giolittiana che, nel corso degli anni successivi, sono poi entrati a far parte di una lettura storiografica più ampia ed articolata, come – ad esempio – quella che ha evidenziato il legame che si era posto in essere proprio in quel periodo, fra il mondo del lavoro, la sua rappresentanza sociale e sindacale, e le istituzioni liberali. Seguendo questo canale di studio, la sua attività di ricerca ha trovato una logica continuità nella definizione dei profili biografici degli anarchici italiani, partecipando e contribuendo alla realizzazione di un importante strumento di lavoro storiografico e di ricostruzione storica sull’anarchismo italiano come il Dizionario Biografico. In questa seconda fase la sua attenzione è stata principalmente rivolta a considerare i singoli militanti e l’intero movimento libertario dalle sue origini organizzative in poi, parte integrante della storia politica e sociale nazionale, inserita nella complessa definizione delle categorie di rappresentanza degli interessi economici, sindacali e politici dell’Italia del ‘900. Gli sviluppi di questa lunga esperienza di ricerca lo hanno condotto, oggi, da una parte ad avviare una ricostruzione ed analisi di alcuni dei principali momenti di solidarietà internazionale che hanno caratterizzato il movimento anarchico italiano negli anni di maggiore espansione, dall’altra ad ipotizzare un approfondimento di alcuni particolari passaggi relativi ai suoi rapporti con il mondo sindacale, in particolare rispetto alle scissioni avvenute in alcune organizzazioni di fronte all’entrata italiana nel primo conflitto mondiale. In questo ambito ha concluso un volume sulla storia degli anarchici italiani dalla Resistenza agli anni dei movimenti; uno studio che – fornendo ulteriori stimoli in questo ambito della ricerca – lo ha condotto ad approfondire alcuni temi caratteristici dell’anarchismo italiano negli anni della Repubblica (in particolare la crisi politica del movimento, le problematiche connesse ai temi dell’organizzazione, la ricerca di una nuova dimensione sindacale, le nuove prospettive di studio sul mondo libertario negli anni Settanta/Ottanta), ma anche ad avviare una riflessione ed una ricerca sulla storia politica dell’Italia Repubblicana dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta.
In un secondo momento, rispetto alla fase iniziale di ricerca e studio ed in coincidenza con alcuni approfondimenti personali sulle tematiche collegate alla guerra e con l’emergere delle questioni relative alla prigionia dei militari italiani durante il secondo conflitto mondiale, i suoi interessi si sono rivolti verso uno studio sistematico di queste vicende, collocate nel quadro di un più ampio contesto di rapporti fra alleati (prima tedeschi, poi anglo-americani) e del dopoguerra. Da una parte ha quindi affrontato la prigionia dei soldati italiani in Germania e in Europa Orientale a cavallo e dopo l’Armistizio del settembre 1943; dall’altra si è rivolto ai Balcani ed al bacino del Mediterraneo, considerandoli aree all’interno della quali meglio potevano essere colte le differenze delle vicende postarmistiziali sia rispetto ai soldati, sia rispetto ai rapporti con i vecchi e nuovi alleati. In questo ambito la sua attività e produzione scientifica si è svolta e si svolge attraverso approfondite ricerche presso gli archivi istituzionali (civili e militari) italiani, conducendolo alla stesura di interventi, volumi e relazioni che accompagnano il suo intero percorso di studio. Tale ambito continua ad essere, con un sistematico uso della documentazione originale in una prospettiva interpretativa attenta alle recenti acquisizioni metodologiche/interpretative e di fonti relative alla storia politico/militare, uno dei suoi filoni di studio. In questo caso il progetto di base è la ricostruzione e l’analisi delle politiche di penetrazione e di occupazione italiana durante gli anni del fascismo e negli anni della guerra, prendendo in considerazione anche gli approcci geopolitici e internazionali; argomento che, ricco di moltissime articolazioni, è ancora in attesa di una sistemazione che renda pienamente conto delle fonti rese disponibili negli ultimi anni così come dei risultati delle ricerche più recenti e delle tanti implicazioni collegate a questa politica: dalle attività segrete del regime alle politiche di snazionalizzazione; dai rapporti con l’alleato tedesco alla ricerca di una collocazione internazionale dell’Italia come potenza; dai legami con le organizzazioni clandestine delle nazionalità balcaniche all’effettiva occupazione militare; dalle trasformazioni indotte dal passaggio dalla guerra immaginata a quella reale e – più tardi – al trauma dell’armistizio ed alla fase successiva; dall’effettivo impatto con la guerra al rimpatrio, con il modificarsi della guerra (da occupanti a prigionieri). In questo ambito – in un forte quadro di continuità – i progetti si orientano verso due contesti principali riferiti uno agli aspetti meno noti della partecipazione italiana al secondo confitto mondiale, l’altro alle differenti esperienze di guerra compiute dai militari italiani nei diversi momenti e fasi del conflitto, non ultima la problematica del rimpatrio e del reinserimento nella vita civile. Entrambi sono inseriti in una prospettiva rivolta anche agli anni del dopoguerra in termini di politica interna e di ricostruzione democratica delle istituzioni, nel nuovo quadro internazionale bipolare.
A questi filoni di studio si è successivamente aggiunto lo studio dell’istituzione sindacale nell’Italia Repubblicana e la dimensione internazionale della rappresentanza, sia in termini di legittimazione negli organismi europei e mondiali (FSM, CES, CECA), sia in termini di azione per la tutela del lavoro (emigrazione italiana, minatori italiani in Belgio), sia inquadrandoli in un ambito maggiormente politico (dai fatti d’Ungheria a quelli di Praga), ma anche attraverso un approccio comparato fra differenti modelli sindacali europei. L’origine di questi interessi – legata all’incontro scientifico con metodologie di analisi e criteri interpretativi particolarmente stimolanti, ma anche alla partecipazioni ad organismi di studio e di ricerca universitari ed extrauniversitari – trova le sue radici anche nell’attenzione che già rivolgeva ai temi sociali/politici ed a quelli internazionali e lo ha condotto ad una serie di attività di ricerca e studio ampia articolata principalmente in due settori. Da una parte i temi sindacali e organizzativi di tipo nazionale, letti e studiati anche attraverso l’uso della memoria storica, che lo hanno portato ad affrontare temi di ricerca fino ad allora non affrontati dal punto di vista dell’organizzazione sindacale (come nel caso dell’esperienza del sindacato pensionati nell’Italia repubblicana, e del processo di definizione e costituzione di una rappresentanza nel pubblico impiego nel corso del ‘900), ovvero a sottolineare l’importanza ed il contributo che il mondo del lavoro ha fornito alla rinascita ed alla stabilizzazione delle istituzioni negli anni del dopoguerra. Dall’altra la dimensione internazionale della rappresentanza del lavoro e delle sue implicazioni politiche negli anni della guerra fredda, e le relazioni ed attività poste in essere dalla CGIL a livello europeo ed internazionale rispetto ai problemi del lavoro, ed alle questioni più importanti che si collegavano al quadro dei rapporti bilaterali fra organizzazioni sindacali e rispetto agli scenari ed alle crisi della guerra fredda. In questo terzo filone che – come sottolineato – mantiene una continuità interna ma anche un collegamento trasversale con gli approcci sociali/politici interni e politico internazionali presenti nei suoi altri ambiti di ricerca e riflessione, la sua attività lo ha condotto ad una serie di interventi, saggi, volumi e ricerche che, oggi, lo spingono verso ulteriori settori di studio. Questi nuovi interessi mantengono un ancoraggio nelle implicazioni che la guerra fredda ha avuto nel processo di ricostruzione di una rappresentanza degli interessi sindacali di tipo pluralista, e si sono progressivamente allargati alla nascita e sviluppo della democrazia repubblicana negli anni della guerra fredda, collegando la rappresentanza sindacale e – più in generale – le dinamiche politiche ad essa connesse, con la stabilizzazione e con le crisi che la democrazia italiana ha attraversato soprattutto nei decenni 1950/1980.
Volumi:
Volumi a cura:
Saggi e interventi: