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Prof. Mauro Maccarrone
Ci sarà anche un esperimento scientifico dell'Università di Teramo a bordo della navicella spaziale Soyuz 17S che domenica 12 ottobre sarà lanciata dalla base di Bajkonur, in Kazakistan, alla volta della Stazione Spaziale Internazionale.
La
missione è denominata BIO-4, perché per la quarta volta nella storia porterà nello spazio un insieme di esperimenti biomedici. Quello dell'Ateneo di Teramo, di cui è responsabile scientifico Mauro Maccarrone (nella foto),
direttore del Dipartimento di Scienze biomediche comparate, è l'unico
esperimento italiano a partecipare alla missione ed è anche l'unico su
cellule umane. Si tratta, infatti, dell'esperimento
ROALD-Role Of Apoptosis in Lymphocyte Depression
(Ruolo dell'apoptosi nella depressione linfocitica) che
poretrà nello spazio alcune cellule linfocitarie, con lo scopo di
verificare se la perdita delle difese immunitarie da sempre osservata
negli astronauti sia dovuta ad apoptosi, ossia a una forma di morte
programmata delle cellule immunitarie.
«I risultati attesi dal ROALD - ha dichiarato Mauro Maccarrone,
che seguirà la missione dalla base di Bajkonur - potrebbero chiarire
alcuni dei meccanismi responsabili della ridotta capacità di risposta
del nostro sistema immunitario, osservata ripetutamente in condizioni
spaziali. Inoltre, potrebbero offrire spunti importanti per capire il
deficit immunitario che si verifica nell'invecchiamento, di cui
l'ambiente spaziale replica vari aspetti. Se così fosse - ha proseguito
Maccarrone - si può immaginare di correggere questo meccanismo con una serie di interventi già possibili».
Dopo
dodici giorni di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale,
BIO-4 tornerà sulla Terra a bordo dello Shuttle ULF-2 e, dopo aver
raggiunto una base degli Stati Uniti ancora da individuare,
l'esperimento ROALD sarà riconsegnato direttamente a Teramo, al
professor Mauro Maccarrone. Al progetto di ricerca partecipa anche Natalia Battista, sempre dell'Ateneo di Teramo.
Collaborano,
inoltre, il Centro di Bio-Medicina Spaziale dell'Università di Roma Tor
Vergata, il Laboratorio di Neurochimica dei lipidi del Centro Europeo
di Ricerca sul Cervello-Fondazione Santa Lucia di Roma e il
Dipartimento di Scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari
dell'Università di Sassari.