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Laboratorio di embriologia sperimentale del Dipartimento di Scienze Biomediche Comparate dell'Università di Teramo. Da destra in alto: Antonella Fidanza, Marta Czernik, in basso: Paola Toschi, Dr. Grazyna Ptak e Federica Zacchini.
Sono molto giovani, laureate in Biotecnologie con il massimo
dei voti, e sono state appena invitate a presentare i loro esperimenti ad
Oxford il 12 luglio, al Convegno della Società Internazionale di Fertilità e
Riproduzione.
La più giovane, Antonella Fidanza, non ancora ventiquattrenne,
parlerà del pattern di imprinting genetico in embrioni prodotti con varie
tecniche di riproduzione assistita nella sessione riservata ai migliori lavori
di giovani ricercatori prima del compimento del dottorato di ricerca.
Seguono
Paola Toschi, invitata alla sessione dedicata allo studio della gravidanza, e le
due dottorande Marta Czernik, arrivata a Teramo dalla Temple University
(Philadelphia, USA) e Federica Zacchini, biotecnologa di Teramo, entrambe invitate
a presentare i loro studi nella sessione riguardante la riprogrammazione
nucleare e la clonazione.
L'ultima citata, la venticinquenne Zacchini, aveva
già presentato una relazione, ancora come studentessa, allo stesso convegno del
l'anno scorso, nell' esclusiva sessione riservata alle migliori presentazioni
degli studenti.
La loro ricerca è coordinata dalla Dott.ssa Grazyna Ptak (al
centro), alla quale, l'anno scorso,è stato assegnato un prestigiosissimo
finanziamento dal Consiglio Europeo della Ricerca. Lo studio è stato possibile anche grazie al contributo della ricercatrice Nicoletta Pasquariello, dell'Unità di ricerca in Biochimica e biologia molecolare.
"Il progetto europeo al
quale stiamo lavorando- ha commentato Ptak- servirà a verificare la natura
delle alterazioni placentari che a volte si presentano durante la gestazione
della donna. Le ragazze presenteranno a Oxford le peculiarità dello sviluppo
epigenetico degli embrioni generati in provetta. I ragazzi del mio laboratorio
sono molto motivati. Tuttavia non tutti hanno la forza di rimanere dato che il
lavoro nel campo dell'embriologia è molto duro,e lo sviluppo dell'embrione certamente
non rispetta alcun orario di lavoro, quindi spesso bisogna proseguire gli esperimenti
nel fine settimana o perfino di notte. Queste ragazze ce l'hanno fatta, sono molto
orgogliosa di loro!".