Il sociologo clinico, attraverso l'analisi
del contesto e delle sue relazioni con l'individuo, è in grado di operare sia
al livello macro che a quello micro, in modo particolare in quelle situazioni
deve i fattori socio-culturali giocano un ruolo chiave nel determinare un
cambiamento sociale.
La progressiva riduzione delle politiche di welfare tende
ad accrescere la rilevanza di domande sociali insoddisfatte ed a dilatare le
manifestazioni di disagio sociale e collettivo; inoltre, crescendo la
sensibilità delle popolazione nei confronti dei fattori di rischio per la
salute, per l'ambiente, la sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro, si delinea
con sempre maggiore precisione il profilo di un operatore di elevata
preparazione e di elevata professionalità che sia capace di intervenire sui
processi sociali, favorire l'estendersi di buone prassi nei più diversi settori
(dalla alimentazione alla pratica sportiva, dalla comunicazione
intraorganizzativa alla comunicazione ambientale, dallo star bene individuale a
benessere collettivo della comunità).
Gli sbocchi occupazionali più immediati
riguardano le attività di counseling sociologico, l'analisi e la conseguenza
organizzativa, la valutazione dei programmi e degli interventi sociali, la
mediazione sociale, il lavoro di facilitazione nei gruppi, l'advocacy
territoriali.