Laboratorio di Chimica analitica
Responsabile
Collaboratori:
- Dott. Michele Del Carlo
- Dott.
Marcello Mascini
- Dott. Alessia
Pepe
- Dott. Miriam
Di Gregorio
Biosensori elettrochimici per gli inibitori della acetilcolinesterasi ( AchE)
Attualmente le tecniche di
analisi per la determinazione dei pesticidi si basano
su sistemi cromatografici piuttosto complessi, non trasportabili e costosi.
Inoltre
la determinazione dei pesticidi negli alimenti è spesso complicata dalla presenza
della componente lipidica, cosi l'analisi cromatografica è spesso preceduta da
procedure di cleanup del campione. Normalmente in campo alimentare vengono
analizzati grandi quantità di campioni, di conseguenza metodi di analisi
veloci, economici è possibilmente automatizzati rivestono grande interesse in
questo settore. La tecnica dell'inibizione enzimatica per l'analisi di
pesticidi è ormai un metodo consolidato. Biosensori e bioasssays, per la
determinazione dell'attività dell'inibizione dell'acetilcolinesterasi da parte
di insetticidi è stata già dimostrata ampliamente soprattutto in campo
ambientale. Il letteratura però si trovano poche applicazioni pratiche
sull'utilizzo di biosensori ad acetilcolinesterasi in campo alimentare.
Nel
nostro laboratorio abbiamo ottimizzato diversi protocolli sperimentali, basati
sull'inibizione dell'AChE per la determinazione di pesticidi in particolare
carbammati organofosfati e tiofosfati, in diverse matrici alimentari come ad
esempio uva, carne, latte, miele, uova e grano (1, 8 e 17). A seconda della
matrice e del pesticida, sono stati ottenuti limiti di rilevabilità (DL)
differenti comunque sempre inferiori ai limiti imposti dalla comunità europea,
riducendo al minimo le procedure di estrazione del campione e utilizzando
apparecchiature portatili accoppiate ad elettrodi miniaturizzati (screen
printed electrodes).
Biosensori per contaminanti negli alimenti
Sviluppare metodi di routine
con tempi di analisi veloci per contaminanti in campioni reali rappresenta
un'importante sfida in campo alimentare. La tecnologia degli immunosensori
offre un semplice ed alternativo metodo per applicazioni alimentari (2, 4 5, 6
12 e 13), rappresentando un strumento utile per la routine, molto selettivo
verso i composti di interesse e utilizzabile anche in situ.
Il nostro laboratorio in
collaborazione con altri gruppi affermati in campo internazionale ha sviluppato
semplici protocolli per la determinazione dei policlorobifenili, diossine,
ammine, metalli pesanti, DDT, tossine ecc. direttamente su matrici reali,
accoppiando anticorpi e recettori con dispositivi elettrochimici e
piezoelettrici. In particolare come trasduttori elettrochimici sono stati
utilizzati elettrodi stampati in serie con tecnologia serigrafica
(screen-printed electrodes). Questi sono molto usati in applicazioni
sensoriali, offrendo diversi vantaggi uno tra i quali la produzione a basso
costo, che li rende usa e getta permettendo l'analisi in matrici complesse che
spesso contaminano irreversibilmente la superficie elettrodica.
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Interazione tra il peptide Asn-Phe-Gln-Gly-Ile (peptide selezionato con approccio computazionale) e la diossina 2,3,7,8-TCDD attraverso due legami idrogeno.
Recettori Biomimetici
Le proprietà estremamente selettive degli
anticorpi li rendono degli ottimi ligandi nel riconoscimento
molecolare. Spesso però, gli svantaggi degli anticorpi
nelle applicazioni sensoriali come ad esempio l'elevato costo,
il limitato tempo di vita, la difficoltà di rigenerare
la superficie sensoriale e non ultimo il continuo trend nella
riduzione dell'uso di animali per la produzione di anticorpi
stimola la ricerca e lo sviluppo di ligandi di affinità sintetici.
Nel nostro laboratorio abbiamo sviluppato diverse strategie
per disegnare recettori sintetici selettivi basati sul
mimicking dei siti di legame dei recettori biologici.
Usando questo approccio abbiamo costruito oligopeptidi
sintetici mimando i siti attivi dei recettori biologici
per analiti di evidente tossicità come insetticidi,
tossine o diossine e diossine-simili. Sono stati prodotti
dati sulla efficienza di queste trappole biomimetiche così come
metodi per l'incorporazione in sensori di affinità per
xenobiotici (7, 14, 17, e 19).
Biosensori a DNA
Il DNA sta divenendo un importante strumento analitico in molte aree,
incluso qualità e sicurezza degli alimenti. La maggior parte dei metodi
riportati per l'identificazione delle sequenze di DNA si avvalgono della polymerase chain reaction (PCR), dell'elettroforesi,
della cromatografia, di saggi immunologici.
Lo scopo di questa area di ricerca è lo sviluppo di sistemi rapidi e
economici basati sul DNA riducendo al minimo l'estrazione del campione con
conseguente risparmio di reagenti. Il metodo proposto si basa su sensori
elettrochimici a DNA sfruttando elettroattività dei nucleotidi dopo
ibridazione. Sono stati sviluppati e testati su matrici diversi metodi
elettrochimici.
Senza l'uso di intercalanti del DNA, spesso tossici, abbiamo prodotto
un protocollo sperimentale per l'analisi di autenticità della carne (15).
Strategie elettrochimiche per la determinazione di markers di qualità negli alimenti
Un'importante parte della
nostra attività riguarda l'applicazione
di sistemi elettrochimici su prodotti alimentari molto importanti del mercato
italiano come il vino (3) e l'olio di oliva (18).
In particolare,
metodi chimici ed elettrochimici per la determinazione del contenuto di
polifenoli, dell'attività antiossidante
e del potere antiossidante, sono stati applicati in parallelo su matrici reali.
Lo scopo del lavoro è stato quello di esaminare la possibilità di utilizzare
questi indici nella predizione della stabilità del prodotto nei confronti
dell'ossidazione e nel testare l'efficacia del metodo elettrochimico come metodo
alternativo di valutazione del potere
antiossidante della frazione polifanolica. Inoltre è stato analizzato il
contributo dei singoli composti polifenolici al potere antiossidante usando
l'analisi statistica multivariata.