È stato presentato il 14 giugno a Miami, nel corso del convegno Biosensors 2018 il nuovo naso elettronico basato su sensori a DNA sviluppato presso l’Università di Teramo.
Il convegno, a cui hanno partecipato oltre 1000 delegati, si tiene ogni due anni ed è il più importante nel settore dei biosensori.
La presentazione del naso elettronico, dal titolo Hairpin DNA-AuNPs as molecular binding elements for the detection of volatile organic compounds è stata selezionata dal comitato scientifico come contributo invited per la sua rilevanza ed è stata tenuta dal professor Dario Compagnone, della Facoltà di Bioscienze, che è stato anche moderatore della sessione Enzyme electrodes.
«Il nuovo naso elettronico ‒ ha spiegato Dario Compagnone ‒ usa DNA per “catturare” composti volatili. Piccole sequenze di DNA (8-10 basi) sono state disegnate per via computazionale mediante “molecular modelling” in modo da poter interagire con varie classi di molecole, per esempio alcoli, aldeidi, idrocarburi. Le sequenze sono state poi “legate” a nanoparticelle d’oro e depositate su microbilance di quarzo. Il naso, costituito da sette sensori con sequenza di DNA differenti è in grado di “riconoscere” le diverse classi e per esempio di seguire i processi di degradazione degli alimenti».