Biotecnologo

Il biotecnologo e specializzato nell'utilizzo di sistemi biologici e parti di essi (ad esempio virus, batteri, cellule, anticorpi) manipolati attraverso tecniche di ingegneria genetica e tecnologie microbiche per applicazioni in molti settori produttivi, quali ad esempio quello agricolo, zootecnico, alimentare, chimico, medico, farmaceutico, ambientale. L'attivita e svolta in genere come dipendente di un laboratorio di ricerca o di una impresa di medio-grandi dimensioni. Il biotecnologo può svolgere attività professionali:

  • nel settore sanitario per quanto concerne lo studio e lo sviluppo di: biotecnologie diagnostiche innovative; nuovi strumenti terapeutici che utilizzino prodotti biotecnologici (terapia cellulare, terapia genica, etc); biomateriali riassorbibili da utilizzare per la riparazione del danno tissutale come unici agenti terapeutici od in associazione con cellule e molecole bioattive;
  • in ambito cosmetico-farmaceutico-diagnostico per quanto concerne: tecnologie cellulari per realizzazione di tests di efficacia e tossicità sui prodotti; produzione di anticorpi monoclonali per nuovi kit diagnostici;
  • in ambito veterinario per quanto concerne il trasferimento e lo sviluppo di biotecnologie per migliorare la diagnostica applicata all'analisi degli alimenti e delle carni;
  • in ambito oncologico per quanto concerne lo sviluppo di biotecnologie e metodologie per la valutazione di marcatori tumorali e per il follow-up terapeutico;
  • in ambito genetico per quanto concerne lo sviluppo di biotecnologie per l'analisi di mutazioni geniche;
  • in ambito alimentare per quanto concerne: utilizzo di biosensori per il controllo di qualità e freschezza dei cibi; utilizzo di biosensori per la determinazione di sostanze organiche nelle acque; produzione ed immobilizzazione di enzimi; tecnologie di fermentazione;
  • nel settore ambientale per quanto concerne: progettazione e preparazione di prodotti industriali di origine biotecnologica e nel settore del controllo dell'impatto di questi prodotti sull'ambiente; utilizzo di microorganismi per la chiarificazione delle acque o concentrazione degli inquinanti e per bonifiche ambientali; trattamento biotecnologico del rifiuto solido urbano; trattamento biotecnologico di effluenti gassosi tramite biofiltrazione; produzione di vernici anti-vegetative con biocidi naturali; produzione di vernici in grado di ridurre attraverso biodegradazione inquinanti o fuliggine; produzione di pitture che non rilascino prodotti chimici negli ambienti;
  • nel settore orto-floro-vivaistico per quanto concerne: tecnologie volte al miglioramento genetico della specie con conferimento di caratteristiche di resistenza al freddo o patogeni; tecnologie di micropropagazione; utilizzo di indicatori molecolari per il monitoraggio di trasformazioni quali i passaggi di fase o per individuazione di patogeni; produzione in plenaria di specie vegetali generalmente coltivate protette; trattamento biotecnologico delle acque reflue degli impianti di depurazione dei frantoi; utilizzo di kit-diagnostici biotecnologici per l'individuazione di un'infezione delle piante; trattamenti fito-sanitari sulle coltivazioni con diserbanti o disseccanti di ridotto impatto ambientale.
  • nel settore della biosicurezza, per quanto concerne: qualità degli alimenti; selezione con metodi tradizionali ed innovativi di vegetali e microrganismi; legislazione biotecnologica nazionale ed europea.
 

Fonte: Miur - www.miur.it

 
 

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Ultimo aggiornamento: 16-07-2015